Jack Straus
Jack Straus, detto Treetop (16 giugno 1930 – Los Angeles, 17 agosto 1988[1]), è stato un giocatore di poker statunitense, campione del mondo nel 1982. BiografiaSoprannominato Treetop a causa della sua altezza, frequentò il Texas A&M. Sebbene si dica che abbia giocato nella squadra di pallacanestro dell'università, ciò non risulta dalla lista dei giocatori[2]. Straus cominciò a giocare agli eventi delle World Series of Poker a partire dagli anni settanta. Nel 1972 giunse 4° al Main Event. Vinse il suo primo braccialetto nell'edizione 1973 all'evento di Deuce to Seven Draw con buy-in da 3.000$; nello stesso anno arrivò 4° al Main Event. Lo vinse finalmente nel 1982, guadagnando 520.000$ e il suo secondo braccialetto. Finendo in tre tavoli finali del Main Event, Straus entrò in quella élite di giocatori che ha avuto la stessa possibilità: Johnny Moss, Doyle Brunson, Stu Ungar, Johnny Chan e Dan Harrington. Morì a 58 anni; fu inserito postumo nel Poker Hall of Fame un anno dopo la morte. A chip and a chairFamosissimo l'episodio della sua carriera che ha coniato il celebre detto "A chip and a chair", ossia "Una fiche e una sedia": il detto indica che per un giocatore un torneo non è terminato finché ha ancora una sedia su cui sedersi e un gettone da giocare. Straus rimase infatti con un solo gettone da 500 nel corso del Main Event vinto nel 1982: aveva perso una mano nella quale aveva piazzato tutte le sue fiche. Straus, convinto di aver terminato i suoi gettoni si alzò dal tavolo, ma gli venne fatto notare dal direttore di gara che, non avendo dichiarato "all-in", il gettone che inconsapevolmente non aveva messo al centro era ancora utilizzabile per continuare a giocare. Sebbene talvolta tale episodio sia collocato al tavolo finale, deve invece essere anticipato al primo giorno: come suggerisce il libro del 1983 The Biggest Game in Town, e come conferma la biografia di Stu Ungar One of a kind (quest'ultimo tra l'altro dice che il gettone non era da 500 ma da 25). Il bluff di StrausStraus è inoltre ricordato anche per uno dei più celebri bluff di tutti i tempi. Mentre giocava agli high-stakes di No Limit Texas hold 'em, dopo aver vinto diversi grossi piatti di seguito decise che avrebbe rilanciato pre-flop la mano successiva, qualunque essa fosse stata. Gli capitò un 7-2 offsuit, che è considerata la peggior mano di partenza dal punto di vista strategico; la mano venne comunque rilanciata. Un giocatore "tight"[3] chiamò la puntata e il flop mostrò 7-3-3. Un flop piuttosto buono per un 7-2. Straus quindi puntò, venendo però fortemente rilanciato dall'avversario che, essendo "tight", rappresentava una "overpair"[4]. Straus, pur consapevole di essere con molta probabilità indietro, si convinse di poter rappresentare un tris di tre; chiamò quindi il grosso rilancio. Il 2 al turn non cambiò la situazione di Straus, poiché sul tavolo vi era già una coppia più alta, ma puntò lo stesso. Questa volta l'avversario ci pensò a lungo. Straus, sapendo di essere quasi spacciato in caso di chiamata avversaria, dopo un po' offrì all'avversario un patto. Per il modico prezzo di 25$ Straus avrebbe fatto vedere all'avversario una sola carta qualsiasi delle due che aveva. L'avversario, dopo averci pensato per un po', accettò di pagare i 25$ e scelse una carta di Straus: il 2. Dopo una lunga pausa l'avversario si convinse che Straus avrebbe potuto proporre tale accordo solo nel caso avesse avuto una coppia di 2 servita, assegnando quindi a Straus un full di due su tre. Quindi, pur riluttante si ritirò dalla mano, e Straus passò alla storia per questo suo bluff davvero creativo. Il bluff fu riportato nel film biografico sulla vita di Stu Ungar High Roller: The Stu Ungar Story: ciò nonostante la mano è accreditata ad un altro giocatore. Note
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