Impegnato da studente in diverse discipline, atletica a parte (rappresentò la sua scuola media, la Fairlie School, anche nel rugby e nel nuoto)
[1], e alle superiori a Timaru realizzò vari record scolastici in atletica leggera[1].
Nell'ultimo anno delle superiori fu anche campione scolastico di pugilato[1].
Nel 1934 conseguì la laurea triennale in fisiologia[1] e iniziò il tirocinio all'ospedale londinese di St Mary's a Paddington[1], cosa questa che rese sempre più problematico il portare avanti l'attività professionale e quella sportiva, tanto che nel 1935 scrisse al segretario della federazione neozelandese d'atletica leggera che la specializzazione richiesta dallo sport agonistica era giunta a livello tale da configurarsi come un lavoro a tempo pieno, incompatibile con la professione medica[1].
Nonostante la necessità di conciliare gli allenamenti con la professione, nel 1936 alle Olimpiadi di Berlino si aggiudicò la gara dei 1500 piani con il tempo di 3 minuti, 47 secondi e 8 decimi, all'epoca record mondiale[2] ed equivalente a un tempo di 4 minuti e 3 secondi sul miglio; si trattò della prima medaglia d'oro olimpica vinta nell'atletica leggera da un neozelandese[1].
Nel 1937 si ritirò dall'attività e conobbe in Inghilterra colei che sarebbe divenuta in seguito sua moglie, la statunitense Cynthia Wells James[1]; il suo post carriera fu costellato da problemi fisici come vertigini e vista annebbiata[1]; anche a causa della guerra (durante la quale servì come maggiore dei corpi medici dell'esercito britannico) e delle condizioni economiche che non gli permettevano il matrimonio, Lovelock riuscì a sposare Cynthia solo nel 1945 e si stabilì con lei a New York trovando lavoro in un ospedale di Manhattan[1].
La mattina del 28 dicembre 1949 Lovelock stava tornando a casa perché non si sentiva in condizioni fisiche adeguate per lavorare; colto da malore cadde dalla banchina della fermata della metropolitana di Church Avenue a Brooklyn mentre sopraggiungeva il treno, che lo uccise sul colpo[1].
Al suo nome sono dedicate scuole, strade e una quercia, germogliata dal ramoscello vinto a Berlino nel 1936 e piantata nel cortile della scuola superiore di Timaru che Lovelock frequentava[1].
^abcdefghijklm(EN) Imelda Bargas, Jack Lovelock, su nzhistory.govt.nz, Ministry for Culture and Heritage. URL consultato il 1º agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2017).
^ab(EN) Jack Lovelock, su nzhalloffame.co.nz, New Zealand Sports Hall of Fame. URL consultato il 1º agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2017).
Bibliografia
(EN) Norman Harris, The Legend of Lovelock, Wellington, A.H. & A.W. Reed, 1964.
(EN) Graeme Woodfield, Jack Lovelock: Athlete and Doctor, Wellington, Trio Books, 2007, ISBN0-9582455-9-2.
(EN) David Colquhoun (a cura di), As if running on air: The Journals of Jack Lovelock, Nelson, Craig Potton, 2008, ISBN1-877333-76-X.