Ivano CiprianiIvano Cipriani (Roma, 13 maggio 1926) è un giornalista, saggista e docente universitario italiano, membro dell'Associazione Italiana di Sociologia. BiografiaÈ nato a Roma da modesta famiglia di immigrati toscani. Si laurea in Giurisprudenza nel 1951 con una tesi in Diritto pubblico sull'Amministrazione della Cinematografia. Scrive per quotidiani e periodici; è titolare della rubrica di critica televisiva dei quotidiani Il Paese e Paese sera (1956-1983) e del settimanale Rinascita (1962-1982); dirige il mensile di comunicazioni di massa Gulliver (1984-1991). Dal 1971 è docente di Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa all'Università "La Sapienza" di Roma e successivamente all'Università Roma Tre. È stato il primo presidente del DAMS di questo Ateneo. È membro dell'Associazione Italiana di Sociologia (AIS) e del Sindacato Nazionale dei Critici Cinematografici Italiani (SNCCI). Svolge attività di organizzatore culturale e di coautore nel campo del cinema ed è condirettore della Mostra Internazionale del telefilm "Teleconfronto" (1982-1989). È membro di giuria dei festival della televisione di Rio de Janeiro (1986)[1], e Montréal (1992) e, come presidente, di quello di Valencia (1988)[2]. Dal 1978 al 2002 è vicepresidente del Comitato Regionale del Lazio per il Servizio Radiotelevisivo. È stato membro del Consiglio di amministrazione della casa editrice ERI (1991-1994) e consulente del Dipartimento Educational della Rai (2002-2003). È autore di libri e saggi di cinema, televisione e comunicazione di massa.[3] Nel 1953 si sposa con la scrittrice Maria Luisa Fagioli. Hanno avuto due figli (Liu e Furio) e tre nipoti (Viola, Emiliano e Jordi) Attività giornalisticaNel 1948 dà vita, insieme a Mino Argentieri ed altri, al Centro Cinematografico popolare (proiezioni gratuite di film fuori-circuito o proibiti in periodo fascista) e ne assume la segreteria. Chiuso il Centro per i reiterati interventi della censura, fonda, sempre con Argentieri e lo stesso gruppo di amici, il Circolo di cultura cinematografica Charlie Chaplin (aderente alla Federazione Italiana dei Circoli del Cinema- FICC) di cui è per qualche tempo segretario. Il Circolo cesserà le sue attività nel 1974.[4] In questo periodo ha inizio la sua attività giornalistica. È tra i fondatori della rivista Filmcritica e ottiene le sue prime collaborazioni ai quindicinali Cinema (nuova serie) e Cinema Nuovo di Guido Aristarco, L'eco del Cinema e La Fiera del Cinema. Si occupa prevalentemente di cinematografie specializzate (documentari didattici, cinema per ragazzi, disegni animati, nonché corti in genere e cinema d'avanguardia). È cosceneggiatore di documentari. Tra gli altri: Tv in paese ed Africa Chiama di Ansano Giannarelli. Insieme a Mino Argentieri vince il premio delle Olimpiadi della Cultura, con un soggetto cinematografico dal titolo “Gli anni della nostra giovinezza”. Collabora alla rivista Teatro d'Oggi e scrive ballate e testi teatrali per il gruppo “Teatro di Massa” Nel 1956 diventa redattore de Il Paese e poi di Paese Sera (fino al 1983). Avvia la rubrica di critica televisiva, di cui sarà titolare fino alla chiusura del giornale.[5] Per brevi periodi svolge anche le mansioni di critico cinematografico e teatrale. A Paese Sera è inviato, corrispondente, editorialista, caposervizio agli “spettacoli” e responsabile del “supplemento radio-tv”. I suoi articoli di critica televisiva e il supplemento da lui curato vengono ripresi dal quotidiano L'Ora di Palermo. È titolare di una rubrica settimanale sulla televisione della emittente Videouno che fa riferimento al quotidiano Paese Sera (1980). Ha collaborato alla rivista Cinemasessanta ed è stato membro del suo Comitato direttivo, curando l'inserto “Terza rete” dedicato alla TV. Ha dato vita, con Arturo Gismondi, alla rivista Televisione (cinque numeri tra il 1964 e il '65). Scrive per l'Enciclopedia Treccani le voci “Cinema per ragazzi” e “Disegni animati”. Collabora alla realizzazione del film inchiesta di Cesare Zavattini I misteri di Roma [6]. Da Tele Lugano (Svizzera) conduce la rubrica “Ricercare” (1977-1979) dedicata al cinema e alla televisione sperimentale e d'avanguardia. Nel 1983, conduce per Radio RAI 1 la rubrica “Giostra”, dedicata alla promozione della lettura di riviste e periodici. Nel 1982, insieme a Stefania Brai, Silvio Maccari ed altri, dà vita alla Mostra internazionale del Telefilm Teleconfronto (promossa dall'Associazione per Chianciano, Siena), che si svolgerà per sei edizioni, fino al 1989, sotto gli auspici del Conseil International du cinéma, de la télévision et de la communication audiovisuelle (fondato dall'UNESCO). È condirettore della Mostra, con la responsabilità specifica delle iniziative culturali e degli eventi speciali.[7]. In sei convegni internazionali si sviluppa il dibattito sull'autonomia reciproca di cinema e televisione, sulla loro interazione industriale ed espressiva, nonché sulla scoperta di nuove strade della fiction TV.[8] Dal 1991 al 1994 è membro del Consiglio di Amministrazione dell'ERI (Editrice Radiotelevisione Italiana - RAI) e presidente della Commissione editoriale della stessa. Nel 2002-2003 è consulente del Dipartimento Educational della RAI, incaricato di predisporre le basi di archiviazione per la messa in onda di una collana di trasmissioni tv sul lavoro in Italia, dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi. Dal 1999 al 2003 è Capo ufficio stampa dell'Istituto Universitario di Scienze Motorie di Roma. Docenza universitariaNel 1971 riceve l'incarico della direzione della Terza cattedra di Teoria e Tecniche delle Comunicazioni di Massa della Facoltà di Magistero dell'Università di Roma “La Sapienza”. A conclusione di una serie di ricerche sull'uso delle tecnologie audiovisive leggere (videoregistratore e sue applicazioni), dirige, a nome della stessa Università, la sperimentazione Comunicazione e territorio (1976-1978) condotta nelle fabbriche e nelle scuole del Valdarno (Ar). I risultati sono presentati a Berlino Ovest nel convegno dell'ICA (International Communication Association, 1978) e a Parigi nel convegno internazionale sul “Cadre de vie” (stesso anno). La ricerca è assunta come iniziativa campione dal Consiglio dell'Europa e presentata al Convegno di Lione sull'animazione (1978).[9] Nel 1977 è stato membro del Conseil Scientifique, technique & social del 2° Rencontre International des Rives de l'Etang de Berre (Istres-Marsiglia). Nel 1985 vince il concorso per la docenza alla cattedra di Teoria e Tecniche delle Comunicazioni di Massa della Facoltà di Magistero della “Sapienza” di Roma e dal 1992 passa alla Facoltà di Lettere dell'Università degli Studi “Roma Tre”. È il primo Presidente del Corso di Laurea in Discipline d'Arte, Musica e Spettacolo (DAMS) dell'Ateneo.[10] In questo periodo si ampliano gli insegnamenti di giornalismo e di comunicazione di massa. Lascia l'Università, per raggiunti limiti di età, nel 1998. Ha tenuto lezioni alle Università di San José di Costarica, (UNESCO, sull'uso sociale del video e l'esperienza italiana, 1988)[11]; di San Luis Potosí (Messico), al Congresso Internazionale sulla Rivoluzione Messicana (1990) presentando i risultati di una ricerca di cattedra sul rapporto tra stampa italiana e Rivoluzione messicana[12] e di San Paolo del Brasile (sulla tv italiana ed europea, 1990)[13]. In Italia alle Università di Urbino, Università Orientale di Napoli e Università di Palermo. Ha partecipato con relazioni o interventi a convegni culturali e scientifici sulla comunicazione di massa soprattutto in Italia e poi in: Cecoslovacchia (Praga, 1966), Francia (Istres, e Parigi, 1977), Repubblica federale tedesca (Otzenhausen e Berlino Ovest, 1978), Brasile (Rio de Janeiro, 1986), Costarica (San José, 1988), Grecia (Delfi, 1988) e Uruguay (Montevideo, 1990).[14] Iscritto al Partito Comunista Italiano (1948-1991), dal 1958 al 1982 è stato membro della Commissione culturale e di quella sulle comunicazioni di massa di quel partito. Ha ricoperto ruoli direttivi nell'AIART (Associazione Italiana Ascoltatori Radiotelevisione, di cui era presidente Ferruccio Parri). Dal 1990 al 2003 è stato membro, con diversi incarichi, del Comitato Radiotelevisivo della Regione Lazio. OpereMonografie
I suoi saggi sono apparsi in libri collettanei o in riviste. Tra gli altri:
Note
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