Ivan Choma
Ivan Choma (in ucraino Іван Хома?; Chyriv, 27 novembre 1923 – Roma, 3 febbraio 2006) è stato un vescovo cattolico ucraino della Chiesa greco-cattolica ucraina. BiografiaIvan Choma nacque a Chyriv il 27 novembre 1923 ed era figlio di Josip, operaio ferroviario, e Kateryna Choma. Formazione e ministero sacerdotaleDopo aver studiato nei licei di Sambir e Przemyśl entrò nel seminario teologico di Przemyśl. Dovette interrompere gli studi a causa della seconda guerra mondiale e successivamente entrò nel seminario teologico di Prešov. Nel 1946 emigrò in Italia e si laureò al Pontificio Ateneo de Propaganda Fide.[1] Il 29 giugno 1949 fu ordinato presbitero per l'eparchia di Przemyśl, Sambir e Sanok dal visitatore apostolico Ivan Bučko. Nel 1951 conseguì il dottorato. Lavorò poi come secondo assistente personale dell'arcieparca Ivan Bučko e dal 1963 come segretario del cardinale Josyp Slipyj. In seguito scrisse diverse opere su questo presule. Dal 1960 al 1997 diresse la principale rivista teologica ucraina, "Bohosloviye".[1] Partecipò alla prima, alla seconda e all'ultima sessione del Concilio Vaticano II. Dal 1965 al 1999 insegnò storia della Chiesa all'Università Cattolica Ucraina a Roma, di cui fu rettore dal 1985 al 2001. Ministero episcopaleIl 2 aprile 1977 nella cappella del monastero dei Monaci studiti ucraini di Marino ricevette l'ordinazione episcopale dal cardinale Josyp Slipyj, co-consacranti l'esarca apostolico d'Australia Ivan Prasko e l'eparca di Toronto Isidore Borecky. Ufficialmente aveva il titolo di eparca di Przemyśl, Sambir e Sanok, ma non poté mai prendere possesso della sede. L'ordinazione avvenne però senza il permesso del papa e questo causò molte irritazioni della Curia romana.[2] Papa Giovanni Paolo II lo riconobbe ufficialmente come vescovo solo il 22 febbraio 1996 e lo stesso giorno lo nominò vescovo titolare di Patara. Nello stesso anno divenne procuratore del Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina per la Santa Sede, incarico che mantenne fino al 2003. Fu anche rettore della basilica di Santa Sofia a Roma. Morì al Policlinico Agostino Gemelli di Roma il 3 febbraio 2006. La divina liturgia di esequie si tenne il 7 febbraio nella basilica di Santa Sofia a Roma. La salma venne poi tumulata nella cripta dello stesso edificio.[1][3] Genealogia episcopaleLa genealogia episcopale è:
Note
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