Ismene
Ismene (in greco antico: Ἰσμήνη?, Ismḕnē) è una figura della mitologia greca, figlia di Edipo e di Giocasta. Sofocle la introdusse nell'Antigone, nell'Edipo a Colono e, come personaggio muto, nell'Edipo re. StoriaNella Antigone Ismene è dipinta come l'opposto, mite e rassegnata, della forte e combattiva sorella, Antigone: in tal modo, Ismene si configura come vox media, che in Sofocle ha sempre lo scopo di mettere in risalto le gesta e gli incrollabili propositi dell'eroe. Quando Antigone sarà condannata a morte, allora Ismene si dirà pronta a morire con lei; ma sarà troppo tardi e, anzi, Antigone rifiuterà con violenza il suo sacrificio. Il poeta lirico Mimnermo raccontava[1] che Ismene fosse stata uccisa, però, durante la guerra dei Sette, da Tideo: in realtà, nessun altro autore menziona questa versione del mito, ma la scena è rappresentata su un vaso corinzio del VI secolo a.C., ora conservato al Museo del Louvre[2]. Genealogia
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