Internazionale Progressista«C'è una guerra globale contro i lavoratori, l'ambiente e la democrazia. Per sconfiggere questa Internazionale Nazionalista, non possiamo semplicemente tornare al fallito status quo (…). È arrivato il momento per noi progressisti di formare un movimento per la giustizia globale.»
L'Internazionale Progressista è un'organizzazione politica globale che unisce attivisti, leader politici e organizzazioni progressiste di sinistra.[1][2] Ispirata da Bernie Sanders e Yanis Varoufakis, l'idea nasce all'interno del movimento europeo DiEM25 e del Sanders Institute, per poi trovare l'adesione di movimenti, associazioni, partiti, organizzazioni mediatiche e singoli individui, tra cui spiccano i nomi di Noam Chomsky, Khaled Ali, Gael García Bernal, Álvaro García Linera, Jeremy Corbyn, Hilda Heine, Katrín Jakobsdóttir, Aruna Roy, Pierre Sané; sono inoltre directory's members il periodico italiano Internazionale e il britannico openDemocracy.[3][4][5] StoriaL'Internazionale Progressista è stata annunciata il 30 novembre 2018 in un evento del Sanders Institute a cui hanno partecipato molti politici, economisti e attivisti progressisti tra cui Naomi Klein, Cornel West, Fernando Haddad, Jeffrey Sachs, Niki Ashton e Ada Colau.[6] È stata poi formalmente fondata e lanciata l'11 maggio 2020 nel mezzo dell'emergenza pandemica globale di Coronavirus per contrastare la percepita rinascita del nazionalismo.[7] Varoufakis, co-fondatore di DiEM25, ha dichiarato in un articolo che porta la sua firma sul quotidiano britannico The Guardian che l'Internazionale Progressiva è stata creata «allo scopo di mobilitare persone in tutto il mondo per trasformare l'ordine globale e le istituzioni che lo modellano».[8] L'organizzazione è sostenuta esclusivamente con donazioni e contributi dei suoi membri e non è accettato il finanziamento di: lobby, dirigenti di società di combustibili fossili, assicuratori sanitari, case farmaceutiche, multinazionali tecnologiche, banche (con alcune eccezioni) e società private.[9] Nel 2022 il partito polacco Lewica Razem lascia Diem 25 e l'Internazionale Progressista, in polemica con la posizione assunta da esse sull'Invasione russa dell'Ucraina nel 2022.[10] Visione politicaLe aspirazioni a cui l'Internazionale Progressista mira possono essere riassunte in virtù di una visione di un mondo che sia:
MembriAssieme a diversi tipi di organizzazioni, tra le quali organizzazioni non governative come il Consiglio Latinoamericano di Scienze Sociali; sindacati come la britannica IWGB o l'Associazione dei Professionisti Sudanesi; testate editoriali come l'australiana Arena, la spagnola CTXT, il cileno El Ciadadano, l'asiatico Himal Southasian, l'araba Jadaliyya, la polacca Krytyka Polityczna, l'egiziano Mada Masr, l'italiana Internazionale, le statunitensi Jacobin e Dissent, la francese Mediapart o l'internazionale openDemocracy. Accanto ad essi sono parte dell'Internazionale Progressista anche movimenti sociali o civici come gli statunitensi Sunrise Movement e Code Pink, il pakistano Women Democratic Front il russo Blocco di Sinistra, il serbo Ne davimo Beograd, l'albanese Organizata Politike o il colombiano Congresso dei Popoli; così come partiti politici europei, latinoamericani, asiatici e africani:[12]
Ex membri
Note
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