Insani Yardim Vakfi
La İHH İnsani Yardım Vakfı[1] (nome completo turco: İnsan Hak ve Hürriyetleri İnsani Yardım Vakfı; in italiano: La Fondazione per i diritti dell'uomo, delle libertà e l'aiuto umanitario, conosciuta semplicemente come IHH), è un'organizzazione non governativa islamica turca attiva in oltre cento paesi. Attività umanitarieL'IHH fornisce aiuti sociali, culturali, educativi, e sanitari in 120 paesi.[2] Fornisce assistenza sanitaria e costruisce pozzi d'acqua in Africa e promuove il Progetto Cataratta Africa, iniziato nel 2007, in dieci paesi africani. Il progetto dà la possibilità a migliaia di persone che soffrono di cataratta, ma che non hanno i mezzi economici, di essere operati e di vedere di nuovo.[3] L'IHH ha costruito 1.174 pozzi d'acqua in Africa.[4] L'IHH ha inviato due aerei cargo ad Haiti con 33 tonnellate di aiuti umanitari dopo il terremoto del 2010.[5] Nell'agosto del 2009 centinaia di pozzi d'acqua sono stati scavati e fontane sono state costruite in una serie di aiuti, sotto la guida della fondazione per i diritti dell'uomo, delle libertà e l'aiuto umanitario (IHH) in molti Paesi africani.[6] Molte organizzazioni non governative turche, come Mu Yok Kimse? (C'è qualcuno?), IHH e Deniz Feneri (Il faro) hanno fornito un aiuto ai sopravvissuti al ciclone del Bangladesh del 2007.[7] L'IHH ha inviato pacchi contenenti farina, legumi, olio e zucchero a 350 famiglie residenti nella Zewaya Dugda, una delle regioni più povere in Etiopia dopo che l'Onu ha annunciato che circa 6 milioni di bambini Etiopi corrono il rischio di malnutrizione acuta e ha esortato i paesi membri a inviare aiuti.[8] Dopo il terremoto di Sumatra del 2009, l'IHH ha inviato volontari e aiuti in Indonesia.[9] L'IHH ha aperto moschee, scavato corsi d'acqua, distribuito Corani, soccorso orfani e aiutato profughi nel Darfur.[10] A Gaza, l'IHH sta ristrutturando il porto, finanziando una scuola turco-palestinese e ha intenzione di costruire un ospedale e appartamenti per gli abitanti di Gaza rimasti senza casa dopo l'operazione piombo fuso.[11] StoriaFondata nel 1992 da un membro del Partito del Benessere, organizzazione politica islamista turca,[12] per sostenere i musulmani di Bosnia nella loro lotta contro i serbi[12], e registrata ufficialmente a Istanbul nel 1995, l'IHH fornisce soccorso umanitario in zone di guerra, terremoti, fame e conflitti.[13] La IHH detiene uno statuto consultivo speciale presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite dal 2004.[14] Inoltre è membro dell'organizzazione Ittilaf al-Kheir ("Unione del Bene"), che raccoglie fondi per sostenere la causa palestinese e la popolazione della Striscia di Gaza. L'IHH è entrata nell'attenzione internazionale in seguito all'Incidente della Freedom Flotilla di Gaza, il 31 maggio 2010. L'IHH era proprietario e gestore di tre delle sei navi della flottiglia coinvolti nell'incidente, tra cui la MV Mavi Marmara, che era la nave principale del convoglio. Nove attivisti a bordo del Mavi Marmara, appartenenti ad un gruppo di circa 40 attivisti sospettati di vicinanze con movimenti radicali[15][16], sono stati uccisi in un violento scontro dopo l'abbordaggio della nave da parte delle forze armate israeliane.[17] Accuse di affiliazioni con organizzazioni terroristicheIsraele, i servizi di sicurezza di vari paesi, ed analisti politici di varie organizzazioni (come l'Istituto danese per gli studi internazionali)[18] affermano che l'IHH ha legami con gruppi radicali islamici militanti (come Hamas e al-Qāʿida)[19]. Israele ha inserito l'IHH nella propria lista di organizzazioni terroristiche il 16 giugno 2010.[20] Il 12 luglio 2010, il governo tedesco ha vietato l'attività dell'IHH in Germania, in quanto ritenuta appoggiare le attività di Hamas. Il Ministro degli Interni tedesco, Thomas de Maiziere ha dichiarato: "Sotto la copertura degli aiuti umanitari la IHH appoggia finanziariamente da molto tempo e in modo notevole il cosiddetto lavoro sociale a Gaza di associazioni legate ad Hamas"[21]. Il Dipartimento di Stato americano ha confermato che, anche se il governo è consapevole delle connessioni dell'IHH a gruppi fondamentalisti radicali come Hamas, l'IHH non risulta attualmente inserito nell'elenco ufficiale statunitense delle organizzazioni terroristiche riconosciute.[22] Lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno di Israele, sostiene che il gruppo è uno dei maggiori raccoglitori di fondi per Hamas.[11] L'ex giudice dell'Antiterrorismo francese, Jean-Louis Bruguiere, che si occupò dell'IHH negli anni '90, ha dichiarato di aver individuato collegamenti dello stesso con reti terroristiche, compresa al-Qāʿida, ma che non sa se tali collegamenti con organizzazioni terroristiche siano ancora attivi. [11] Note
BibliografiaFrancesco Pongiluppi, "Organizzazioni umanitarie, Islam e Africa: intervista a Serhat Orakçı dell'associazione turca İHH", in Tetide Rivista di Studi Mediterranei, 2 (1), 2015. Voci correlate
Collegamenti esterni
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