ImmortaliGli Immortali (in persiano جاویدان, Jāwīdān) erano l'unità d'élite della guardia imperiale del Grande Re persiano. StoriaTale denominazione si può ricavare dalle Storie di Erodoto dove vengono citati come Athanatoi, che in greco significa proprio immortali. È probabile però che in lingua persiana i componenti di tale gruppo venissero chiamati Anusiya (𐎠𐎵𐎢𐏁𐎡𐎹 (a-nu-u-š-i-y /anušiya/)), cioè compagni.[1] Altro nome usato da Erodoto è Diecimila (da non confondere con il corpo di spedizione mercenario dei Diecimila dell'Anabasi di Senofonte). Erodoto afferma che gli Immortali erano un corpo di fanteria pesante guidato da Idarne e composto da 10.000 uomini, né uno in più né uno in meno: se qualcuno era ucciso, gravemente ferito o seriamente malato era subito rimpiazzato (secondo alcuni fu proprio per questo motivo che vennero chiamati "immortali"). L'unità si basava su un forte spirito di corpo e accettava solo componenti di origine meda o persiana. Il loro armamento era composto da: scudo di pelle e di vimini, una lancia corta con la punta di ferro e un contrappeso all'estremità opposta a forma di melagrana, un arco e una faretra per le frecce, una daga o una spada corta. L'equipaggiamento tipico del corpo consisteva in una tiara o un copricapo di feltro soffice, una tunica ricamata a maniche lunghe, pantaloni e una cotta di metallo. Le tattiche utilizzate dagli immortali sono ancora in parte sconosciute. Il corpo era seguito da carri, cammelli e muli che trasportavano le loro donne e i servi. Gli Immortali ricevevano del cibo speciale. Parteciparono alle battaglie di Maratona e delle Termopili ed erano tra le truppe persiane che occuparono la Grecia nella Seconda guerra persiana (479 a.C.) sotto il comando di Mardonio. Alessandro il Grande li sconfisse nella battaglia di Isso (333 a.C.). Corpi militari omonimiAltri corpi militari assunsero il titolo di "Immortali", a ricordo dell'antica guardia persiana:
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