Il suo quadro Burloni. Gostinij Dvor a Mosca, dipinto durante l'ultimo anno scolastico, gli portò immediatamente una larga fama. In questa piccola tela egli trova una soluzione originale per il tema dell'umiliazione della dignità umana, l'insensibilità e la crudeltà del mondo, dove tutto può essere comprato e venduto. Vengono rappresentati dei mercanti ubriachi che con scherno costringono un anziano ufficiale a danzare al suono della concertina, l'artista volle così mostrare una serie di deformità morali e il compiacimento della decadenza. Il dipinto causò l'indignazione di alcuni aderenti all'arte ufficiale dell'accademia a cui sembrava che il giovane pittore volesse distruggere la destinazione "elevata" dell'arte ovvero l'espressione della forma ideale delle verità eterne.
Dalla nascita del movimento dei Peredvižniki, egli ne fu membro e dopo la seconda mostra fu uno ne fu uno dei direttori. Prjanišnikov visse quasi tutta la sua vita a Mosca, visitando spesso il nord della Russia dove disegnava. Prese parte alla decorazione della cattedrale del Cristo Salvatore.
Prjanišnikov morì a Mosca dove gli fu intitolata una via.