Il mito del XX secolo
«Oggi inizia un'epoca in cui la storia del mondo dev'essere riscritta.» Il mito del XX secolo (in tedesco Der Mythus des 20. Jahrhunderts) è un libro scritto dal politico e filosofo Alfred Rosenberg. Insieme al Mein Kampf di Adolf Hitler è considerato il manifesto del nazionalsocialismo. Il titolo è un riferimento al trattato I fondamenti del XIX secolo di Houston Stewart Chamberlain. Il mito del titolo è il nazionalsocialismo, descritto dall'autore come "il mito del sangue, che sotto l'egida della svastica scatena la rivoluzione mondiale della razza"[2]. Retroscena culturaleLe influenze sul libro sono molteplici. Rosenberg si rifà soprattutto a Chamberlain, Arthur de Gobineau e Madison Grant per quanto riguarda le teorie razziste e l'esaltazione della razza ariana, discendente dai popoli indoeuropei. Altre figure ispiratrici furono Meister Eckhart, Richard Wagner (per la concezione del romanticismo) e Friedrich Nietzsche, sebbene l'interpretazione di quest'ultimo in direzione delle teorie naziste sia sempre stata considerata controversa. La filosofia del MitoRosenberg esalta l'idea di una razza superiore, quella ariana, che avrebbe trionfato sul mondo, ma che doveva anche mantenersi pura, eliminando le razze inferiori e "purificandosi" da ideologie che la corrompevano, come il Giudaismo e il Cristianesimo tradizionale, da sostituirsi con il Cristianesimo positivo. Il libro fu l'unico testo dell'ideologia nazionalsocialista ad essere messo all'Indice dalla Chiesa cattolica, che ne condannava in pieno le tesi. Note
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