Il Popolano
Il Popolano fu un quotidiano pubblicato a Firenze dall'8 gennaio 1848 al 5 maggio 1849[1]. È la continuazione del periodico Il Sabatino. Dopo la legge granducale sulla stampa del 6 maggio 1847 Il Sabatino cercò di cambiare nome ma la censura granducale non glielo permise. Dopo Guardia Nazionale, Ciompo, Balilla, fu infine autorizzato a chiamarsi Il Popolano[2][3][4]. Lo diresse Enrico Montazio ed era proprietario Francesco Piros[4]. Fu un quotidiano avverso agli aristocratici, ai gesuiti, agli oscurantisti, ai retrogradi.[2], prometteva cuor di popolo, nulla altro[4]. Patriottico e inneggiante all'Indipendenza Italiana, antiaustriaco, fu colpito dalla censura, il Montazio fu licenziato dal proprietario del giornale[2]. La nuova redazione era composta da Napoleone Giotti direttore[4], da Torquato Menichelli, direttore dopo il Giotti, dal Busi. Il Popolano si moderò, fu unitario e fautore dell'indipendenza[2]. Il Giotti lasciò la redazione quando Il Popolano attaccò Carlo Alberto. Contrastò il Ministro Ridolfi e si avvicinò al Capponi[2]. Il Montazio ritorna a scrivere per Il Popolano il 2 ottobre 1848 come collaboratore. Il Popolano fu definitivamente soppresso il 18 maggio 1849[3][4]. Vi collaborarono: Gustavo Modena, Antonio Caccianiga, Achille Gennarelli, Augusto Zagnoni, G. B. Niccolini, Demetrio Ciofi[4]. Note
|