Ignurbia constanzaeIgnurbia constanzae (Urb.) B.Nord., 2006 è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae). Ignurbia constanzae è anche l'unica specie del genere Ignurbia B.Nord., 2006.[1][2] EtimologiaIl nome del genere (Ignurbia) è stato dato in onore di Ignatz (Ignatius) Urban (1848-1931), collaboratore di lunga data del Giardino botanico e del Museo botanico di Berlino. L'epiteto specifico (constanzae) deriva dal nome del comune Constanza della Repubblica Dominicana.[3] Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici Ignatz Urban (1848-1931) e Rune Bertil Nordenstam (1936-) nella pubblicazione " Willdenowia. Mitteilungen aus dem Botanischen Garten und Museum Berlin-Dahlem. Berlin-Dahlem" ( Willdenowia 36(1): 464) del 2006.[4] Il nome scientifico del genere è stato definito nella stessa pubblicazione. DescrizioneHabitus. Ignurbia constanzae ha un habitus di tipo erbaceo perenne. Le superfici delle piante possono essere pubescenti per corti peli semplici oppure ghiandolosi.[5][6][7][8][9] Radici. Le radici in genere sono secondarie da rizoma e possono essere fibrose. I rizomi sono striscianti o legnosi. Fusto. La parte aerea è eretta; semplice o ramosa. Foglie. Le foglie cauline, disposte in modo alternato, sono picciolate. La forma della lamina è irregolarmente incisa-lobata. La consistenza è erbacea. Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da più capolini organizzati in formazioni corimbose. Le infiorescenze vere e proprie sono formate da un capolino terminale peduncolato di tipo discoide. Alla base dell'involucro (la struttura principale del capolino) può essere presente un calice formato da brattee fogliacee. I capolini sono formati da un involucro, con forme da cilindriche a campanulate o emisferiche, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori. Le brattee sono disposte in modo embricato di solito su una sola serie e possono essere connate alla base. Il ricettacolo è nudo (senza pagliette a protezione della base dei fiori); la forma è convessa e a volte è alveolato. Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, tubulosi e actinomorfi.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. La forma degli acheni è ellittico-oblunga; la superficie è percorsa da 10 coste longitudinali e può essere glabra. Possono essere presenti delle ali o degli ispessimenti marginali. Non sempre il carpoforo è distinguibile. Il colore del frutto può essere nero o bruno. In alcuni casi gli acheni sono dimorfici. Il pappo, persistente, è formato da numerose setole snelle pluriseriate; le setole possono inoltre essere connate alla base. BiologiaImpollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne). Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra). Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora). Distribuzione e habitatLa specie di questa voce è distribuita nella Repubblica Dominicana e Haiti.[2] TassonomiaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[12], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[13] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[14]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][8][9] FilogenesiIl genere di questa voce appartiene alla sottotribù Senecioninae della tribù Senecioneae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base ai dati filogenetici la sottotribù, all'interno della tribù, occupa il "core" della tribù e insieme alla sottotribù Othonninae forma un "gruppo fratello".[9] I seguenti caratteri sono indicativi per la sottotribù:[9]
La struttura della sottotribù è molto complessa e articolata (è la più numerosa della tribù con oltre 1.200 specie distribuite su un centinaio di generi) e al suo interno sono raccolti molti sottogruppi caratteristici le cui analisi sono ancora da completare. Il genere della specie di questa voce è endemico dell'isola di Hispaniola che ha una delle più grandi diversità generiche. Gli altri generi endemici sono Ekmaniopappus, Elekmania, Nesampelos, Herodotia e Mattfeldia.[9] Dei collegamenti potrebbero essere possibili con i generi Odontocline (Giamaica), Jessea (Costa Rica e Panama) e Talamancalia (Costa Rica, Panama, Ecuador e Perù).[3] I caratteri distintivi per la specie Ignurbia constanzae sono:[3][8]
SinonimiSono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
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