I'm Not Dead Tour
I'm Not Dead Tour è il terzo tour della cantante statunitense Pink, a supporto dell'album I'm Not Dead (2006). È iniziato a San Francisco il 27 giugno 2006 e si è concluso, dopo 138 date in svariate parti del mondo, a Città del Capo l'11 settembre 2007. La tournée permise a Pink di esibirsi per la prima volta negli Emirati Arabi e in Sudafrica. StoriaIl tour partì da San Francisco, il 27 giugno 2006, visitando inizialmente teatri e club. Venne descritto da Pink come "intimo". Successivamente, il tour approdò in Europa, dove venne rivisitato e adattato per gli show che si sarebbero svolti nelle arene e negli stadi. Da gennaio del 2007 fino a marzo dello stesso anno, l'artista portò la tournée nuovamente in Nord America, come artista d'apertura del Future Sex/LoveShow di Justin Timberlake. Ad aprile del 2007, la tournée riprese visitando l'Oceania, con un totale di 36 spettacoli e incassando ben 42 milioni di dollari, per poi tornare in Europa e svolgersi in aree all'aperto e come parte di alcuni festival musicali. Le ultime date si svolsero a Dubai e in Sudafrica, dove il tour terminò l'11 settembre 2007, a Città del Capo. Insieme al successivo Funhouse Tour (2009), l'I'm Not Dead Tour è il tour di maggior successo di Pink. Lo showIl palcoDurante il tour, vennero usati due differenti palchi. Il primo, usato in Nord America, nella seconda leg europea, in Africa e in Asia, era composto semplicemente da un main stage, dove stavano la cantante con la band, e un manifesto con la scritta "PINK". Durante lo spettacolo, non c'erano ne ballerini ne cambi d'abito. Il secondo palco invece, usato in Oceania e in molte date della prima leg europea, era più grande e simile a quello di un concerto pop, con un main stage, un grande passerella e tre grandi schermi. Durante lo show, diviso in quattro atti, erano presenti alcuni ballerini e la cantante effettuava vari cambi d'abito. Sinossi dello showLa maggior parte degli show che si svolsero nelle arene avevano inizio con una grande tenda che cadeva a terra, rivelando l'intero palco. Successivamente le coriste iniziavano a intonare una intro simile ad una marcia militare. Pink entrava in scena con indosso un abito nero, un cappello da ammiraglio e degli occhiali da sole, per eseguire 'Cuz I Can. In seguito la cantante scendeva più in basso, avvicinandosi al pubblico, ed eseguiva Trouble. Seguivano poi i brani Just like a Pill, Who Knew, la title track I'm Not Dead e la sua celebre cover di Lady Marmalade (che le fece guadagnare un Grammy Award nel 2001) con i quali si spogliava di parte del suo primo costume. Il secondo atto si apriva con il numero più provocatorio dello show, ossia Stupid Girls. Durante quest'ultima infatti, l'artista era vestita come nel video musicale e presentava vari stereotipi di "ragazze stupide", interpretate da delle ballerine. Tra queste c'era anche una ragazza con un finto seno eccessivamente grande, che la cantante faceva scoppiare come dei palloncini. Una volta eseguito il brano, l'atmosfera cambiava immediatamente con la performance di There You Go, messa in scena con uno stile spanish e degli abiti maschili. Seguiva una breve coreografia fatta con delle sedie, durante la quale Pink cantava il ritornello di God Is a DJ e spariva poi dietro le quinte. Il brano successivo era Fingers, che l'artista cantava da dentro una grande rete azzurra sospespesa in aria, con soltanto della biancheria intima leopardata addosso. Un cambio d'abito e la cantante faceva il suo ritorno in scena, con l'esecuzione di Family Portrait, che resta uno dei suoi brani più famosi. A questo punto aveva inizio la parte acustica. Durante questo atto, Pink indossava un lungo abito bianco e una bandana avvolta in testa. I primi brani ad essere eseguiti erano una cover di Redemption Song e il singolo The One That Got Away, seguiti da Dear Mr. President. Con questa canzone l'artista si rivolgeva direttamente all'allora presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, criticando il suo governo e accusandolo di non essere attento al fatto che molte persone si trovino in condizioni di vita disagiate. Questa sezione veniva chiusa con una cover del celebre brano What's Up dei 4 Non Blondes, brano che Pink riproporrà anche negli anni successivi. L'ultima parte dello show iniziava con la controversa U + Ur Hand, eseguita con una giacca nera e una grande motocicletta presente sul palcoscenico. Dopo essersi tolta la giacca, la cantante rivelava una maglietta e un gonnellino grigio, per eseguire 18 Wheeler e Don't Let Me Get Me. Il brano seguente era Leave Me Alone (I'm Lonely), con il quale Pink ringraziava il pubblico e i ballerini facevano un inchino conclusivo. Poco dopo la cantante tornava sul palco con indosso un body nero e dei pantaloni lunghi, per eseguire Nobody Knows. L'ultima canzone dello spettacolo era la celebre Get the Party Started, che per l'occasione venne mixata con Sweet Dreams (Are Made of This) degli Eurythmics. Durante il brano Pink, con solo il body indosso, volteggiava in aria con le ballerine tramite dei tessuti aerei, per poi scatenare una pioggia di coriandoli e sparire dietro le quinte. ScalettaPrima leg europea, Oceania, Asia, Africa
Nord America
Seconda leg europea
RegistrazioniLa data di Londra, il 4 dicembre 2006, venne registrata e distribuita in formato DVD, con il nome di Live from Wembley Arena, London, England. La prima pubblicazione avvenne il 22 marzo 2007. Nel DVD viene mostrato l'intero show (ad eccezione delle performance di Lady Marmalade e Redemption Song) più una galleria fotografica e alcuni momenti della vita di Pink durante il tour. Date
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