Hydrornis oatesiLa pitta collorosso o pitta fulva (Hydrornis oatesi (Hume, 1873)) è un uccello passeriforme della famiglia dei Pittidi[2]. EtimologiaIl nome scientifico di questa specie è stato scelto in omaggio al naturalista inglese Eugene William Oates, mentre il nome comune si riferisce alla sua colorazione. DescrizioneDimensioniMisura circa 17-18 cm di lunghezza, coda compresa. AspettoQuesti uccelli hanno un aspetto massiccio e paffuto, con ali e coda corte, testa arrotondata e becco allungato: nel complesso, il loro aspetto è molto simile alla congenere e affine Pitta del Nepal, rispetto alla quale presentano colorazione dorsale più dimessa. BiologiaComportamentoSi tratta di uccelli diurni e molto territoriali, solitari all'infuori del periodo degli amori, quando vivono in coppie: essi passano la maggior parte della giornata alla ricerca di cibo al suolo, nel folto del sottobosco, mimetizzandosi egregiamente grazie alla colorazione criptica. AlimentazioneLa dieta di questi uccelli è composta in massima parte da lombrichi e chiocciole: essa viene integrata quando possibile con insetti e altri piccoli invertebrati. RiproduzioneLa stagione degli amori coincide con la stagione delle piogge e va da gennaio a maggio: in questo periodo si formano coppie stabili i cui componenti collaborano nella costruzione del nido (un ammasso sferoidale di rametti e materiale vegetale intrecciati, con camera di cova interna, situato nel folto della vegetazione arbustiva, più raramente al suolo), nella cova delle 3-4 uova che dura circa due settimane e mezzo, e nelle cure parentali verso i pulli, ciechi e nudi alla nascita, che sono svezzati e quindi virtualmente indipendenti a circa un mese dalla schiusa. Distribuzione e habitatLa pitta fulva è diffusa dalla Birmania orientale alla Cina meridionale e al Tonchino, oltre che in Laos centro-settentrionale, Thailandia e a sud fino al Tenasserim: il suo habitat è rappresentato dalla foresta pluviale con folto sottobosco e dalle foreste di bambù pedemontane e montane, dove la si può osservare con maggiore frequenza attorno agli 800 m di quota[3]. TassonomiaSe ne riconoscono quattro sottospecie[2]:
Le varie sottospecie differiscono fra loro per taglia ed intensità ed estensione della colorazione dorsale e ventrale. Note
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