Guido Balsamo StellaGuido Maria Balsamo Stella (Torino, 1º gennaio 1882 – Asolo, 1º gennaio 1941) è stato un pittore e incisore italiano. BiografiaNato a Torino da Luigi Balsamo e Celestina Sommariva, rimane presto orfano del padre e assume il doppio cognome dal secondo marito della madre, il veneziano Alessandro Stella. Nel 1896 segue la famiglia trasferendosi nella città natale di quest'ultimo[1]. Non si conosce nulla sulla sua formazione giovanile. Nel 1901 ottiene uno studio di pittore a Ca' Pesaro ma, poiché il Comune, contravvenendo alle disposizioni testamentarie della duchessa Felicita Bevilacqua La Masa, esigeva il pagamento di una pigione, se ne va dopo nemmeno due anni e mezzo. Nel 1903-1904 segue le lezioni della Scuola libera del Nudo dell'Accademia veneziana[1]. Presto però raggiunge Monaco di Baviera, dove ha contatti con la Secessione, in particolare con Peche e Rix. Nel 1914 ottiene un premio acquisto alla XI Biennale di Venezia per la sua acquaforte Il vitello d'oro. Negli anni della prima guerra mondiale è in Svezia con la moglie Anna Akerdahl pittrice; si dedica all'acquaforte e allo studio delle tecniche d'incisione sul vetro presso i maestri vetrai di Orrefors e, al suo rientro in Italia, si fa propugnatore per un rinnovamento del gusto nell'artigianato vetrario di Murano. In Italia è dapprima a Firenze dove dal 1922 insegna presso il Regio Istituto d'Arte di S. Croce; crea anche un laboratorio vetrario a Colle di Val d'Elsa. È poi direttore della Scuola Statale d'Arte del Legno di Ortisei in Val Gardena (1924-1927) da dove è però allontanato su richiesta dei produttori di arte sacra che lo considerano troppo innovativo[2]. Insegna poi all'Istituto Statale d'Arte Pietro Selvatico di Padova (1927-1929). Nel 1929 è a Murano presso la S.A.L.I.R. (Studio Ars Labor Industrie Riunite). Nel 1929 è chiamato a Monza a per dirigervi il prestigioso ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) dove rimane fino al 1932. Dal 1936 dirige l'Istituto Statale d'Arte di Venezia. Muore improvvisamente ad Asolo nel 1941. Mostre
Note
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