Griša (Čechov)
Griša (in russo Гриша?, Griša) è un racconto di Anton Čechov, pubblicato per la prima volta nel 1886. TramaL'ambiente familiare e la prima uscita per le vie cittadine di Griša, un bambino di due anni e otto mesi, sono raccontati dal punto di vista dello stesso bambino. Finora Griša è vissuto sempre nella sua stanza e conosce pochissime esseri viventi: la bambinaia e la mamma, che lo aiutano a mangiare e a vestirsi, la zia, personaggio misterioso che spesso scompare e che una volta gli ha regalato un tamburo, il papà, di cui tuttavia non comprende l'utilità, il gatto, un essere simile alla pelliccia del papà. Oggi è la sua prima uscita di Griša in città, in compagnia della bambinaia. È una bella giornata primaverile, le vie sono piene di tanti papà mamme e zie, di cavalli, animali stranissimi e goffi, una paurosa schiera di soldati, una banda musicale, un signore in divisa che conosce la bambinaia e la abbraccia, ecc. Tornato a casa, di notte, ancora eccitato per tutte le cose nuove che ha visto quel giorno, Griša non riesce a prender sonno e infine si mette a piangere. Sua madre, pensando che Griša sia indisposto per aver mangiato troppo, gli dà un cucchiaio di olio di ricino. StoriaGriša fu pubblicato per la prima volta sul numero 14, 5 aprile 1886 del settimanale umoristico e letterario Oskolki (in russo Осколки?, Oskolki, in lingua italiana: Frammenti o Schegge) diretto da Nikolaj Aleksandrovič Lejkin. Čechov utilizzò lo pseudonimo di "Antoša Čechontè". Griša' fu poi pubblicato nell'edizione delle Opere di Čechov dell'editore A. F. Marks (Polnoe sobranie sočinenij A.P. Čechov, Sankt-Peterburg: Izdanie A. F. Marksa, 1886, Vol. V (Racconti umoristici)[1][2]. Edizioni
Note
Altri progetti
Collegamenti esterni |