Gran Libro del Debito pubblicoGran Libro del Debito pubblico è l'insieme dei registri in cui lo Stato (in particolare quello italiano) annota i prestiti emessi con le iscrizioni relative.[1] StoriaPer quello che riguarda il Regno d'Italia,[2] il Gran Libro del Debito pubblico venne istituito dalla legge n° 94 del 10 luglio 1861 ("Legge colla quale è istituito il Gran Libro del Debito pubblico del Regno d'Italia")[3]. Ad essa fece seguito, poche settimane dopo, la legge n° 174 del 4 agosto 1861 ("Legge d'unificazione dei Debiti pubblici d'Italia")[4], con la quale venivano iscritti nel "Gran Libro" i Debiti pubblici dei vari Stati preunitari. Questi provvedimenti, voluti dal conte Pietro Bastogi, costituirono i primi provvedimenti tendenti ad unificare le finanze del neonato Stato italiano. Il debito ammontava a circa 2 374 milioni così ripartiti:
Questi debiti vennero convertiti per lo più in rendita consolidata al 5%. Altri dati sul debito pubblico degli Stati preunitariEvoluzione successivaIn epoca successiva il dipartimento del Tesoro che amministra il debito pubblico ha abbandonato il termine Gran libro del debito pubblico.[5] Note
Voci correlateCollegamenti esterni
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