Grammatica cineseIl cinese moderno presenta una grammatica semplice rispetto a quella delle lingue indoeuropee. Essa si basa sulle variazioni sintattiche dei termini nel contesto della frase, e non presenta alcuna forma di variazione nei singoli vocaboli che esprimano il genere, il numero o la coniugazione di questi. FraseologiaStruttura della fraseNelle lingue cinesi, una frase transitiva è costituita da un soggetto, seguito da un verbo e da un complemento oggetto. La sintassi è quindi soggetto-verbo-oggetto per i predicati transitivi. NomeNella frase, il nome è ciò che svolge la funzione di oggetto o soggetto. I nomi scritti possono essere costituiti da uno o più caratteri, chiamati morfemi, corrispondenti, nella lingua parlata, ad una o più sillabe. Esempi di nomi sono i seguenti:
Non vi è alcuna distinzione fra un nome maschile o femminile, oppure plurale o singolare, tranne che, in alcuni casi, per suffissi particolari. In alcuni nomi, ad esempio, il plurale viene indicato con il suffisso 们 men nel seguente modo:
Questo plurale, tuttavia, è usato prevalentemente per enfatizzare l'idea di pluralità. Laddove quest'ultima sia sottintesa o facilmente rilevabile dal contesto, l'uso di 们 men può risultare superfluo. PossessoPer esprimere il possesso, in cinese si fa precedere il determinante (in questo caso genitivo) al determinato, cioè il soggetto della frase, interponendo fra i due la particella 的 “de”, nel seguente modo:
Per meglio ricordare si potrebbe dire che l'uso di de assomiglia talvolta al genitivo sassone inglese:
Nel caso in cui il genitivo implichi una stretta relazione fra il determinante e il determinato (un caso potrebbe essere quando si tratta di parenti o conoscenti, ma non solo) , il suffisso “de” non viene utilizzato: in questo caso, il genitivo precede semplicemente il soggetto. Da notare l'esempio precedente:
Questo accade perché la relazione tra 老师 e 书 è semanticamente diretta; determinante e determinato sono strettamente correlati. Spesso la particella 的 de sfrutta la costruzione determinante + 的 + determinato per poter rendere le frasi relative italiane. Ad esempio:
Aggettivi dimostrativiIn cinese, gli aggettivi dimostrativi sono seguiti dal nome a cui si riferiscono. I principali aggettivi dimostrativi sono riportati di seguito:
Ecco un esempio di aggettivo dimostrativo nel contesto della frase:
A questi aggettivi dimostrativi va ad aggiungersi il sostituto interrogativo 哪 nǎ (quale?) che va, anch'esso, sempre seguito da un classificatore, di modo che si avranno frasi del tipo:
VerboIl verbo segue sempre il soggetto nella frase e, se transitivo, è sempre seguito dal complemento oggetto. In cinese, i verbi vengono sempre espressi alla forma infinita, in quanto non hanno coniugazioni. Esempi di verbi sono i seguenti:
I verbi transitivi vengono introdotti nella frase nel seguente modo:
I verbi intransitivi non sono generalmente seguiti da preposizioni, bensì dal rispettivo complemento:
AggettivoIn cinese, l'aggettivo precede il nome a cui si riferisce. Se la frase è interamente basata sull'aggettivo, tuttavia, si ricorre all'uso del suffisso “de”, che viene posizionato subito dopo di questo. Nella sintassi fiore-essere-bianco-colore-suffisso “de”, il vocabolo 颜色 “yánsè” segue sempre un aggettivo che determina il colore del soggetto. Esempio:
ComparativiCome in italiano, nella lingua cinese esistono il comparativo di maggioranza, uguaglianza e minoranza. Ecco come si formano:
Superlativo relativo e assolutoIl superlativo relativo si forma con la particella 最 zuì (il più..). Esempio:
Il superlativo assoluto si costruisce con queste forme:
PronomeDi seguito sono riportati i pronomi singolari del cinese:
I pronomi plurali vengono formulati con l'aggiunta del suffisso 们 “men” nel seguente modo:
NegazioneIn cinese per volgere i verbi alla forma negativa, bisogna farli precedere dall'avverbio 不 “bù”. Esempi di frasi negative sono le seguenti:
NB: l'avverbio 不 ha un quarto tono (bù), ma diventa secondo se precede un altro quarto tono. Cfr. gli esempi qui sopra: "不是" si legge "búshì". Fa eccezione il verbo avere 有 “yǒu” che solitamente viene negato dall'avverbio di negazione 没 “méi”. Le modalità di utilizzo sono identiche a 不 “bu”.
Interiezioni e onomatopeeLe principali interiezioni sono:
InterrogazioneNella lingua cinese vi sono tre tipi distinti di domanda:
ClassificatoriPer specificare la quantità attribuita ad un nome, in cinese è necessario posizionare, fra il nome ed il numerale, una particella classificativa, o “classificatore”, corrispondente al nome stesso od alla categoria di nomi che lo caratterizza (che è generalmente una proprietà dell'oggetto riferito al nome). Voci correlate
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