materiale sintetico ad elevata resistenza alla trazione, utilizzato sia per la fabbricazione di vele da regata, sia per altri usi (per esempio nella costruzione di giubbotti antiproiettile). Altri materiali avanzati per la fabbricazione di vele sono il Mylar e la fibra di carbonio. È una fibra aramidica che viene utilizzata per la costruzione degli scafi. Vengono utilizzati tessuti di varie grammature, sempre impregnati con resine.
Kiosko
Padiglione, torre di poppa di talune navi turche.
Krang
carcassa di balena dopo levato il grasso.
L
Lanciasagole
cannoncino che può lanciare un proiettile speciale al quale è legata una sagola.
Lambda
In navigazione si indica con la lettera greca lambda la longitudine. Delta lambda = differenza di longitudine.
Lande
staffe fissate alla coperta sulle quali si attestano stralli e sartie.
Lascare
dare "imbando", lasciare andare una cima; il suo contrario è cazzare (vedi anche "allascare").
Lasco
andatura portante. Nell'andatura di lasco l'angolo tra la direzione del moto e la direzione del vento è di circa 135°.
insieme dei punti che hanno le stesse caratteristiche rispetto ad uno o più punti osservati.
M
Macinacaffè
vedi Verricello
Madiere
pezzo centrale delle ossature del primo ordine, che appoggia direttamente sulla chiglia, per le navi in legno. Nelle navi in ferro, le ossature sono rinforzate nella parte più bassa al fondo della nave.
Maestra
l'albero principale dei velieri.
Maestro d'ascia
persona esperta nella costruzione di barche di piccola stazza.
grande presa d'aria sulla coperta delle navi per l'aerazione dei locali sottostanti.
Maniglione
vedi grillo.
Maniglione Kenter, Maglia Kenter
finta maglia, formata da vari pezzi incastrabili tra loro, che permette di collegare due spezzoni di catena.
Mano di terzaroli
"prendere una mano" oppure " dare una mano " di terzaroli, significa ridurre la vela maestra (la randa). Lo si fa in caso di vento eccessivo, per dare maggiore stabilità alla barca.
Manovra
ogni cavo o anche catene, guarniti con i relativi accessori all'alberatura e alle vele.
Manovra alta
superiore alle coffe.
Manovra bassa
inferiore alle coffe.
Manovra di battaglia
di riserva in caso di rottura delle manovre guarnite
Manovra alla cappuccina
manovra per alzare e distendere la draglia di una vela a strallo volante, e la vela medesima.
Manovra chiara
liberarsi dai cavi.
Manovra di combattimento
cavi che si guarniscono in occasione di combattimento, per prevenire eventuali guasti dei colpi di cannone alle attrezzature.
Manovra corrente
Insieme di cime che consentono la regolazione delle vele: scotte, drizze, caricabasso, caricaalto...
Manovra fissa o dormiente
Insieme di cavi metallici o di tessile che sostengono l'alberatura: stralli, sartie, sartiole, paterazzi.
Marciapiede
nei velieri, è il cavo posto sotto al pennone sul quale si appoggiano i piedi per mollare o issare le vele.
corda passante nel bordo di una vela, dalla parte della scotta, che aiuta a tendere quella parte della vela, spesso soggetta a vibrazioni svantaggiose per il rendimento.
attrezzo costituito da un'asta di legno o da un tubo di alluminio, alla cui estremità è sistemato un gancio, in ottone, altro metallo o materiale plastico, che viene usato per accostare o per largarsi da una banchina o da un altro galleggiante. Il termine deriva dal fatto che, in passato, il compito di usare questo attrezzo era normalmente affidato ai marinai più giovani. Viene anche chiamato gancio d'accosto.
1.85200 km, cioè la lunghezza di un minuto di grado sulla superficie terrestre. Il metro fu originariamente derivato come 1/40 000 000 della circonferenza terrestre, che è anche 360*60=21600 miglia marine. 40000 / 21600 = 1.85185185..
Miràglio
struttura di metallo di forma variabile e fissata in testa alle boe riportante segnali di indicazione o avvertimento. Deriva da MIRARE nel senso di guardare, prendere la mira.
Mollare
sciogliere un legame o un nodo, per esempio nella manovra di partenza si mollano i cavi lasciando libera la nave di andare.
motore marino che si monta nello specchio di poppa delle piccole e medie imbarcazioni.
MPS
Vela asimmetrica simile al gennaker. Usata in crociera per la semplicità della manovra rispetto ad uno spinnaker. L'acronimo sta per Multi-purpose Sail, che indica la versatilità della vela.
manovra o cavo (corda) che serviva a mantenere nella voluta angolazione la vela. Con le vele quadre l'angolazione veniva regolata con due cavi o manovre: la mura sopravento, e la scotta sottovento. Nelle vele longitudinali, trapezoidali, triangolari, marconi etc, la mura non esiste in quanto il lato sopravento della vela è sempre collegato all'albero.
Angolo di mura
lo spigolo (bugna) inferiore e sopravento della vela (vele quadre) in cui veniva attaccato il cavo di mura. L'angolo inferiore adiacente era l'angolo di scotta.
Cambiare le mura, cambiare di mura
variare la direzione di provenienza del vento sulle vele agendo sul timone o riorientando le vele stesse, ottenendo l'effetto di cambiare andatura.[1]
Lato di mura
il lato della vela quadra sopravento.
Mure a sinistra
il vento sta battendo sulla parte sinistra della nave.[1]
Mure a dritta
il vento sta battendo sulla dritta della nave.[1] L'espressione mure a sinistra o mure a dritta non è lessicalmente sempre esatta. Infatti mentre è sempre appropriata con le vele quadre, con le vele longitudinali non avrebbe alcun senso. Infatti in questo tipo di vele il lato sopravento è sempre collegato all'albero e quindi al centro nave. L'espressione mure a sinistra o mure a dritta viene mantenuta in quanto il bordo (lato della nave) di mura è l'opposto del bordo di scotta.
orientare la prua della nave in direzione del vento, riducendo l'angolo tra la direzione del moto e la direzione del vento.
Ossatura
struttura portante dello scafo di un vascello, costituita dalle costole e dai bagli.
Osteriggio
finestratura sul boccaporto che dà in coperta.
P
Pagliolo (paiolo, paiolato)
coperchio ligneo a grata che chiude i boccaporti praticati sui ponti o in altri settori del vascello.
Pala del timone
Parte poppiera del timone.
Palischermo
imbarcazione di servizio imbarcata sul vascello.
Panna, mettersi in panna
Manovra usata per arrestare la corsa di un vascello senza dare fondo all'ancora e senza doversi preoccupare di tenere il bastimento prua al vento. Si porta il vascello su un'andatura di bolina, si cazza il a collo, si lasca del tutto la randa e, una volta che ha rallentato e l'azione poggiera del fiocco inizia a fare effetto, si porta il timone all'orza e lo si blocca in tale posizione. il bastimento manterrà un'importante componente di scarroccio data dall'azione poggiera del fiocco a collo e dal timone bloccato all'orza. Nella vela odierna si dice impropriamente mettersi alla cappa intendendo in panna.[2][3]
Pappafico
antico nome che designava le vele di velaccio di maestra e trinchetto.
corpo elastico posto a protezione del fianco dell'imbarcazione da urti contro la banchina o contro altre imbarcazioni. Può essere gonfiabile e di varie forme (sferico, cilindrico, ecc.). Si utilizza all'ormeggio, appendendolo alla murata ed interponendolo così tra l'imbarcazione e la banchina.
Paramare
sponde rialzate al lato del pozzetto per impedire che l'acqua vi penetri.
Paramezzale
Pezzo longitudinale che corre da poppa a prora al di sopra della chiglia ed quasi interamente parallelo ad essa. Serve a stabilire un buon collegamento delle ossature tra loro e contribuisce alla resistenza longitudinale della nave.
struttura verticale/trasversale la quale divide la nave nel senso longitudinale. Di particolare importanza per la sicurezza la " paratia di collisione ", quella del " pressatrecce" e le varie " paratie stagne longitudinali " .
Passacavo
Guida, condotto, per il passaggio dei cavi di manovra correnti o dormienti, di ormeggio, di tonneggio, ecc. Alcuni sono ad occhio fucinato come ad esempio l'" Occhio di Panama ", altri sono del tipo a "Bocca di Granchio" comunemente detti a " Bocca di Rancio ", ve ne sono anche del tipo a " tre rulli girevoli " .
Passerella
leggero ponte tra una imbarcazione e la banchina. Vedi anche barcarizzo.
Passo d'uomo
apertura in una paratia di grandezza tale da consentire il passaggio di una persona.
Pastecca
puleggia apribile, di forma ovale, con un gancio girevole ad una estremità.
Paterazzo
Cima o cavo fisso che sostiene l'albero collegando la sua sommità alla coperta a poppa, in uno o due punti.
Patta
estremità di ognuna delle marre di un'ancora, la quale nella parte estrema viene definita " unghia ".
Pavese
serie continua di bandierine per addobbo di gala.
Pavesare, impavesare
imbandierare col pavese.
Pazienza
Circolo di piattina di ferro, inchiodato a circa 4 piedi dalla mastra degli alberi di un veliero a vele quadre, sul quale vengono negli appositi alloggiamenti inferite le caviglie dove vanno a trovar dormiente le manovre correnti.
la circumnavigazione di una terra estesa, quale un'isola, una penisola o un continente.
Pezzi di rispetto
In gergo navale, con questo termine, si indicano i pezzi di ricambio tenuti di riserva a bordo delle varie unità, pronti per essere sostituiti a quelli in uso che vanno incontro ad avaria o a consumo. Nella marina militare le navi ausiliarie adibite al supporto logistico hanno, fra le altre, anche la funzione di trasporto di tali pezzi.
Piano (cavo)
cavo commesso in senso antiorario (per convenzione) partendo da tre filacce di canapa: usato per tutte le manovre di piccolo calibro, correnti o dormienti.
Picchettare
togliere la vecchia vernice o la ruggine per poter poi riverniciare.
Picco
asta, obliqua rispetto all'albero, estesa nella stessa direzione del boma a cui è applicata la penna della vela utilizzata nelle imbarcazioni con vela trapezoidale o aurica (tipo Optimist, Dinghy).
Plancia
il ponte di comando della nave. Alette di plancia: la parte della plancia che sporge all'esterno della sagoma della nave, permettendo così di vedere anche le fiancate della stessa.
manovra atta a modificare la rotta allontanando la prua dalla direzione del vento; ci si "appoggia" al vento per fare muovere l'imbarcazione; contrario di orzare.
è un tipo di imbarcazione generalmente di forma parallelepipeda usato come piattaforma galleggiante per il trasporto di merci di qualsiasi tipo o per eseguire lavorazioni sopra e sotto il livello libero del liquido in cui galleggia.
parte all'aperto dell'imbarcazione, generalmente posto a poppa, dove si sta per manovrare l'unità stessa. Insieme di persone che decidono la direzione della barca: tattico, timoniere, skipper, stratega, navigatore.
Presa a mare
apertura nella carena dalla quale si può aspirare l'acqua marina.
Ciascuno dei costruttori navali che stava a capo d'una maestranza nell'arsenale.
Protome
Protontino
Ufficiale sostituitosi nel Reame di Napoli all'ammiraglio, al principio della signoria aragonese o alla fine di quella angioina.
Prove a mare
Le prove effettuate dalle navi di nuova costruzione per verificarne la corrispondenza alle caratteristiche contrattuali (velocità, governo, stabilità, ecc.).
Pulpito
insieme di tubolari che vanno a formare una sorta di ringhiera. Si trovano a poppa e a prua. Entrambi, insieme alle draglie, formano la "battagliola".
Puntello
Travetto di legno o di ferro verticale, in sostegno dei ponti, sulla nave
Punto di mura
Il vertice in cui la vela è fissata alla barca; questo vertice è il più a prua e il più in basso dei vertici della vela. Nel caso dei fiocchi, il punto di mura si trova sulla prua della barca, nel caso della randa il punto di mura è alla base dell'albero, nel caso dello spinnaker il punto di mura è sul vertice del tangone.
vela inferita all'albero lungo l'inferitura e sul boma lungo la base, di forma prettamente triangolare con angolo retto tra l'intersezione del boma con l'albero. Le recenti versioni presentano l'allunamento cioè una curvatura convessa della balumina (ipotenusa del triangolo).
Rating
coefficiente tecnico assegnato all'imbarcazione in regata utilizzato per compensare i tempi di percorrenza del campo di regata rispetto a quelli reali, tenendo quindi conto delle caratteristiche tecniche e delle prestazioni della barca.
Reburida
direzione continua di vento.
Redan
discontinuità a scalino realizzata sulla carena di alcuni tipi di imbarcazioni a fondo a V plananti. Usata per gli scafi degli idrovolanti, ha lo scopo di distribuire meglio la pressione dinamica sul fondo.
Rotazione di un oggetto attorno all'asse longitudinale. In un'imbarcazione, anche il movimento oscillatorio attorno a tale asse (lo scafo si inclina di lato a dritta e a sinistra).