Giuseppe Maria ErcolaniGiuseppe Maria Ercolani (Pergola, 20 giugno 1673 – Roma, 22 aprile 1759) è stato un religioso italiano, appartenente alla nobile famiglia umbro-marchigiana degli Ercolani della Rocca.[1]. BiografiaFiglio del marchese Agostino Ercolani, Giuseppe Maria fu un personaggio a tutto tondo. Prelato e valente giurista, studiò teologia e diritto a Roma ed Urbino dove strinse una fortunata e duratura amicizia con il futuro pontefice Clemente XI. Scrisse versi e come poeta fu accolto nell'Accademia dell'Arcadia di Roma con il nome di Neralco Castrimeniano. Fu principe dal 1735 fino alla morte dell'Accademia degli Infecondi, che aveva contribuito a rifondare nel 1734. I componimenti più noti sono le Rime e un Canzoniere sacro intitolato a Maria.[2][3] Si interessò anche di Architettura partecipando in prima persona alla costruzione dei Portici Ercolani e della Porta Lambertina a Senigallia. Scrisse numerosi trattati fra cui "I tre ordini di architettura", una "Descrizione del Colosseo romano, del Pantheon e del tempio Vaticano", ed anche un "Compendio di geografia". Nell'edizione del 1834 delle Rime sacre viene ricordato con queste parole: "Monsignor Giuseppe Maria Ercolani dei Marchesi di Fornuovo e Rocca Lanzona Patrizio Sinigagliese nacque nella città della Pergola nel 1672. Moltissimo si distinse colla sua dottrina, colla sua pietà, e colle sue virtù. Fu versatissimo nelle facoltà legali, Referendario dell'una e dell'altra Segnatura [Apostolica], Principe dell'Accademia degli Infecondi e Arcade di Roma nell'anno 1723."[4] In sua memoria nel Bosco Parrasio (la sede dell'Accademia dell'Arcadia) fu innalzata per volontà di Clemente XI una lapide con il suo ritratto. Alla sua morte venne "con nobile apparato" esposto e tumulato nella Chiesa di San Salvatore in Lauro in via Giulia a Roma. Note
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