Giuseppe Manni
Giuseppe Manni (Orte, 12 luglio 1881 – Roma, 4 dicembre 1952) è stato un generale italiano. Pioniere del volo in Italia, fu Sottocapo di Stato Maggiore della Regia Aeronautica e primo direttore della Rivista Aeronautica. BiografiaNacque a Orte il 12 luglio 1881.[1] Arruolatosi nel Regio Esercito come ufficiale del corpo dei bersaglieri, assegnato al 2º Reggimento partecipò alle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto di Messina del 1908[2] ed in seguito combatté in Libia durante la guerra italo turca, dove conseguì il brevetto di pilota militare.[1] Il 22 marzo 1915 passò a prestare servizio con il grado di Capitano, presso il Battaglione Dirigibilisti. Dopo l'entrata in guerra dell'Italia, il 24 maggio dello stesso anno, fu comandante di dirigibile[3] presso l'aeroscalo di Iesi, passando quindi a prestare servizio presso l'Ispettorato sommergibili ed aviazione della Regia Marina. Tra il 15 luglio e il 22 dicembre 1918, con il grado di Maggiore,[1] fu comandante del 3º Gruppo Dirigibili,[1] passando quindi a prestare servizio alla Direzione Sperimentale dell'Aviazione Militare. Nel corso del 1923[1] entrò a far parte della neocostituita Regia Aeronautica, cessando ufficialmente di far parte del Regio Esercito il 1º giugno 1924.[1] Prestò servizio presso il 20º Stormo Ricognizione, e poi nell'Ufficio di Stato Maggiore della Regia Aeronautica. Tra il 21 settembre 1927 e il 15 dicembre[4] dello stesso anno fu comandante dell'8º Stormo Misto,[5] e tra il 15 dicembre successivo e il 15 dicembre del 1928 fu comandante del 7º Stormo Bombardamento Terrestre. Tra il 1º ottobre 1929 e il 10 ottobre 1930 fu Capo di Stato Maggiore della 1ª Zona Aerea Territoriale (Z.A.T.), assumendo quindi l'incarico di Capo dell'Ufficio Centrale del Demanio[1] della 3ª Squadra aerea (10 ottobre 1930-28 marzo 1932). Tra il 28 marzo 1932 e il 30 novembre dello stesso anno ricoprì l'incarico di sottocapo dello Stato Maggiore della Regia Aeronautica.[1] Il 24 novembre 1932 venne posto in Ausiliaria a domanda, ma il 7 dicembre 1936 fu nominato Presidente del neocostituito[6] Comitato tecnico corporativo per le costruzioni aeronautiche,[7] e il 19 marzo 1939 Consigliere Nazionale della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, in qualità di membro del Consiglio Nazionale delle Corporazioni.[8] Si adoperò affinché ad Orte ( VT) venisse assegnata una struttura aeronautica, ed ottenne che venisse costituita quella che attualmente ha la denominazione di Centro Logistico Munizionamento e Armamento dell'Aeronautica Militare Poco prima dell'entrata in guerra dell'Italia veniva richiamato in servizio per misure militari di carattere eccezionale in data 1º giugno 1940,[9] e destinato allo Stato Maggiore della 3ª Squadra Aerea. Il 6 marzo 1944 si presentò al C.A.R. del Comando Nucleo della 3ª Z.A.T. e fu collocato in congedo definitivo. Si spense a Roma il 4 dicembre 1952. A partire dal luglio del 1925[10] fu il primo direttore della “Rivista Aeronautica”, edita dallo Stato Maggiore della Regia Aeronautica, sostituito in seguito dal generale Aurelio Liotta,[10] e in seguito presidente dell'Opera Nazionale Figli degli Aviatori (ONFA). Onorificenze— 30 dicembre 1933[11]
— 23 luglio 1934[13]
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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