Giuseppe Bruno: Taormina, chiesa di san Michele e palazzo dei duchi di santo Stefano, 1885 circaGiuseppe Bruno: Taormina, porta dei Cappuccini, 1890 circa
Di formazione ingegnere, sposò una donna facoltosa di Capizzi e, potendo vivere di rendita, si dedicò alla sua passione, la fotografia, che era allora un'arte relativamente "nuova" e piuttosto complessa dal punto di vista tecnico. Amò sperimentare nelle tecniche di impressione e stampa delle immagini, arrivando a firmarsi "chimico-fotografo".
È stato il maestro di Wilhelm von Gloeden, al quale trasmise la passione per gli esperimenti con le tecniche d'impressione e stampa.[1]
La sua produzione fu dedicata soprattutto ai paesaggi e ai monumenti della zona, con risultati particolarmente felici nell'inserimento della figura umana in contesti paesaggistici.
La sua produzione è sempre tecnicamente di alto livello, e pur spingendosi raramente di là da una nitida documentazione dei luoghi ritratti, rivela un gusto sicuro e una competenza tecnica di tutto rispetto. Manca però in lui la capacità di introspezione e la denunzia sociale delle condizioni dei poveri siciliani che spesso ritraeva con scopi documentaristici.
Probabilmente alcune sue opere fatte a Limina, piccolo paese montano vicino a Taormina, potrebbero essere state attribuite all'allievo Wilhelm von Gloeden.
«(DE)... In Taormina auf Sizilien war es hauptsächlich Herr Giuseppe Bruno, Photograph, welcher mir mit seinen bedeutenden technischen Kenntnissen hilfreich zur Hand war. ... (IT)... A Taormina, in Sicilia, fu soprattutto il fotografo Giuseppe Bruno a fornirmi assistenza con il suo bagaglio di nozioni tecniche. ...»
Bibliografia
Vincenzo Mirisola, Giuseppe Vanzella, Sicilia Mitica Arcadia. Von Gloeden e la "Scuola" di Taormina, Edizioni Gente di fotografia, Palermo 2004, pp. 19-21.
Salvatore Pagliaro Borbone, Notizie storiche sulla città di Capizzi. Catania, 1904.
Francesco Sarra Minichello. Storia di Capizzi e dei suoi Santi. Un cammino lungo i secoli. Nicosia, 2008.