Giuliana Minuzzo
Giuliana Minuzzo coniugata Chenal (AFI: [ʃənal]; Vallonara, 26 novembre 1931 – Aosta, 11 novembre 2020) è stata una sciatrice alpina italiana. Fu la prima italiana a vincere una medaglia ai Giochi olimpici invernali e la prima donna a pronunciare il giuramento olimpico. BiografiaNata a Vallonara nel Vicentino, all'epoca comune autonomo e oggi frazione di Marostica, crebbe a Valtournenche, in Valle d'Aosta[1][2]. Carriera sciisticaStagioni 1949-1953Sciatrice polivalente, si mise in luce a 17 anni vincendo la medaglia di bronzo nella discesa libera ai Campionati italiani 1949, alle spalle di Celina Seghi e Maria Grazia Marchelli[2][3][4], e nello stesso anno debuttò in campo internazionale in occasione della Coppa Foemina (Abetone, 5-6 marzo), dove vinse la discesa libera e si classificò 8ª nello slalom speciale e 4ª nella combinata[1][2][3][5]; l'anno successivo si piazzò 2ª nella discesa libera e 3ª nello slalom gigante delle SDS-Rennen (Grindelwald, 20-22 gennaio 1950)[6][7] ma, durante la prova di discesa libera dei Campionati italiani 1950 a Cervinia, si infortunò[7] e rimase lontana dalle competizioni per quasi un anno, fino ai successivi Campionati nazionali 1951 a Vipiteno, in cui si laureò campionessa italiana nella discesa libera[4][7]. Sempre nel 1951 vinse nuovamente la discesa libera della Coppa Foemina (Abetone, 24-25 marzo), dove si aggiudicò anche la combinata e fu 3ª nello slalom speciale[3][8]. Dopo esser stata allenata dal tecnico federale della FISI Gigi Panei[9], ai VI Giochi olimpici invernali di Oslo 1952 (14-20 febbraio), suo esordio olimpico e iridato, vinse la medaglia di bronzo nella discesa libera (fu la prima italiana a vincere una medaglia alle Olimpiadi invernali[3], valida anche ai fini iridati) e si classificò 20ª nello slalom gigante e 8ª nello slalom speciale. Nella stagione 1952-1953 vinse la combinata e si piazzò 2ª nella discesa libera e 3ª nello slalom gigante e nello slalom speciale delle SDS-Rennen (Grindelwald, 9-10 gennaio)[10], fu 2ª nella discesa libera e nello slalom gigante della Settimana internazionale FIS (Sestriere, 4-8 febbraio)[11] e vinse lo slalom speciale del trofeo Arlberg-Kandahar (Sankt Anton am Arlberg, 13-15 marzo), dove si classificò anche 2ª nella combinata[12]. Stagioni 1954-1956![]() Sospese l'attività agonistica nel 1954 poiché si sposò e divenne madre[13]; tornò alle gare in occasione delle SDS-Rennen 1955 (Grindelwald, 6-8 gennaio), dove vinse lo slalom speciale e si piazzò 3ª nella combinata[14], e nel prosieguo di quella stagione 1954-1955 fu 2ª nello slalom speciale della Settimana internazionale del Monte Bianco (Saint-Gervais-les-Bains, 19-23 gennaio)[15] e s'impose nello slalom speciale dell'Arlberg-Kandahar (Mürren, 11-13 marzo)[16]. ![]() Nella stagione 1955-1956 si classificò 2ª nello slalom gigante delle SDS-Rennen (Grindelwald, 4-7 gennaio)[17] e ai successivi VII Giochi olimpici invernali di Cortina d'Ampezzo 1956 (26 gennaio-5 febbraio), dopo esser stata la prima donna della storia olimpica ‒ sia invernale che estiva ‒ a leggere il giuramento degli atleti durante la cerimonia di apertura[3], si piazzò 4ª nella discesa libera, 13ª nello slalom gigante, 4ª nello slalom speciale e vinse la medaglia di bronzo nella combinata, disputata in sede olimpica ma valida solo ai fini dei Mondiali 1956. Stagioni 1957-1963Dopo le Olimpiadi cortinesi interruppe nuovamente la sua attività agonistica per maternità[1] e, allenata da Davide David[1], tornò alle gare per le SDS-Rennen 1958 (Grindelwald, 8-11 gennaio)[18], continuando però a gareggiare solo saltuariamente in ambito internazionale (non prese il via nemmeno ai Mondiali di Badgastein 1958[19]); agli VIII Giochi olimpici invernali di Squaw Valley 1960 (19-27 febbraio), sua ultima partecipazione olimpica, vinse tuttavia la medaglia di bronzo nello slalom gigante (valida anche ai fini dei Mondiali 1960) e fu 10ª nello slalom speciale. Nella stagione 1960-1961 vinse nuovamente lo slalom speciale delle SDS-Rennen (Grindelwald, 10-13 gennaio)[20]; si aggiudicò quindi lo slalom gigante delle Silberkrugrennen (Badgastein, 3-5 febbraio)[21] e disputò le sue ultima gare internazionali al trofeo Arlberg-Kandahar (Mürren, 10-12 marzo)[22]. In ambito nazionale continuò a gareggiare fino ai Campionati italiani 1963, dove vinse il suo nono titolo nazionale[4]. Altre attivitàDopo il ritiro agonistico gestì a lungo un negozio di articoli sportivi a Cervinia[1]; cinquant'anni dopo il giuramento olimpico di Cortina, in occasione della cerimonia d'apertura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006, consegnò la bandiera olimpica ai rappresentanti degli atleti e dei giudici di gara e ne resse un lembo durante la lettura dei rispettivi giuramenti[23]. PalmarèsOlimpiadi
Mondiali
Classiche
Campionati italiani
Onorificenze
Note
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