Gismondina
La gismondina è un minerale, un silicato (tettosilicato) appartenente al gruppo delle zeoliti. Prende il nome dal mineralogista italiano Carlo Giuseppe Gismondi (1773-1852) che fu il primo a descriverla nel 1817. MorfologiaLa gismondina si presenta con cristalli pseudo-ottaedrici, in druse, incrostazioni, o in aggregati raggiati. Possiede un abito cristallino caratteristico che la distingue facilmente dalla cabasite che forma dei romboedri pseudocubici. La lunghezza dei cristalli raramente supera il mezzo centimetro. Origine e giacituraSi forma nelle cavità delle rocce vulcaniche, nei basalti porfiritici e nei basalti olivinici, spesso associata ad altre zeoliti: phillipsite, garronite, thomsonite, levyna, natrolite o a calcite. Località di rinvenimentoSi rinviene nei basalti dei fiordi dell’ovest in Islanda,[1], in Germania nella regione del Rhineland-Palatinato,[2] in Italia nei tufi vulcanici di Capo di Bove (Roma)[3] UsiMinerale d’interesse scientifico e collezionistico NoteAltri progetti
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