Giovanni ManzuoliGiovanni Manzuoli (Firenze, 1720 circa – Firenze, 1782) è stato un cantante castrato italiano, uno tra i soprani castrati di maggior successo negli anni centrali del XVIII secolo, divenuto contralto a fine carriera[1]. BiografiaNacque a Firenze attorno al 1720, città nella quale si formò artisticamente e dove effettuò la castrazione.[1] Esordì nel 1731 a Firenze,[2] in due drammi comici e nel 1735 si esibì a Verona, nei melodrammi Il Tamerlano e L'Adelaide di Antonio Vivaldi.[1] L'anno seguente cantò al Teatro dei Fiorentini di Napoli, nell'opera I due baroni di G. Selitti, dopo di che per qualche anno ricevette offerte per ruoli minori.[3] A Milano si esibì dal 1748 fino al 1769, mettendosi in evidenza soprattutto nell'opera seria di Giuseppe Ponzo Arianna e Teseo.[4] Tra il 1749 e nel 1755 la sua fama era già all'apice ed effettuò tournée in Spagna e in Portogallo,[3][2] invece nel biennio 1764-1765 cantò in Inghilterra a Londra,[2] nell'opera seria Adriano in Siria di Johann Christian Bach; durante la sua permanenza londinese incontrò il giovanissimo Wolfgang Amadeus Mozart e gli diede qualche lezione di canto.[4] Nel 1760 andò a Vienna, dove si esibì nelle opere di Johann Adolf Hasse, Christoph Willibald Gluck e Tommaso Traetta.[1][2] Per dare l'addio al palcoscenico, si esibì il 17 ottobre 1771 nella prima assoluta della festa teatrale Ascanio in Alba di Mozart.[4][2] Morì a Firenze nel 1782.[1][3] Manzuoli si distinse più per le sue doti vocali, che lo fecero considerare l'erede di Farinelli e di Caffarelli, che per quelle espressive;[3]inoltre il suo stile risultò molto personale e virtuoso, dato che Mozart, il 7 gennaio 1770, affermò dalla città di Verona che P. Potenza, «canta un po' manzolish» (Mozart, Briefe, I, p. 301), oltre a comporre le arie dell'Ascanio caratterizzate da pienezza di elaborazioni e fioriture.[1] Vocalmente Manzuoli possedeva un registro sopranile che si estendeva per due ottave abbondanti e che in avanzata carriera si abbassò a quello contraltile.[1] Tra i suoi allievi si può menzionare Angelo Monanni, in arte Manzoletto.[4] Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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