Nella città natale, in cui aveva potuto far ritorno nel 1540, fu professore di eloquenza, tenendo la cattedra nello Studio fiorentino per un trentennio, dal 1549 sino alla morte[5].
Su incarico del granducaCosimo I de' Medici, continuò la Storia di Benedetto Varchi, morto nel 1565, con il titolo di Istoria de' suoi tempi, riguardante gli anni dal 1536 al 1574, pubblicata postuma dal figlio.
Fu membro dell'Accademia Fiorentina. Sposatosi due volte, ebbe diversi figli, fra cui Marcello, detto il giovane per distinguerlo dal nonno, che fu un filologo.
^B. Varchi, Sonetti spirituali, Giunti, Firenze 1573, p. 125; G.B. Catena (a cura di), Lettere del card. Gio: De Medici figlio di Cosimo I Gran Duca di Toscana non più stampate estratte da un codice ms., De' Rossi, Roma 1752, p. 26
^Contenuta manoscritta in un codice, è stata pubblicata per la prima volta, nel 1871, da Adolfo Bartoli, op.cit., pp. 1-114, il quale rileva (p. VIII e pp. 9-10, n. 1) come molti brani della stessa siano stati utilizzati da Aldo Manuzio il Giovane per analoga opera.
^V. Fortunati - I. Graziani, Properzia de' Rossi. Una scultrice a Bologna nell'età di Carlo V, Editrice Compositori, Bologna 2008, p. 55, nota 6. Sull'influenza della Lettera sul Vasari si veda, da ultimo, E. Carrara, op.cit., pp. 393-430.
^Tali versi, come si legge in Notizie letterarie, cit., p.103, furono pubblicati nell'opuscolo Esequie del Divino Michelangelo Buonarroti, celebrate in Firenze dall'Accademia de' pittori, scultori, ed architettori nella Chiesa di S. Lorenzo il dì 28. Giugno 1564 (Giunti, Firenze 1564).
Jean Balsamo, Giovanni Battista Adriani, in Id., Poètes italiens de la Renaissance dans la Bibliothèque de la Fondation Barbier-Mueller. De Dante à Chiabrera, Droz, Ginevra 2007, pp. 19–20.