Gianfranco GorgoniGianfranco Gorgoni (Roma, 24 dicembre 1941 – New York, 11 settembre 2019) è stato un fotografo italiano. BiografiaNacque a Roma il 24 dicembre 1941. Rimase orfano in tenera età della madre l'attrice Olga Gorgoni, morta il 28 febbraio 1954[1]. Trascorse l’adolescenza a Bomba (Chieti), il paese d’origine della sua famiglia, per poi trasferirsi nel 1958 a Milano[2]. Negli anni '60 si dedicò alla fotografia aprendo a Milano uno studio a Porta Ticinese. Il 28 ottobre 1968 partì per New York dove si dedicò a fotografare gli spettacoli dei teatri sperimentali contemporanei tipo l’Open Theatre e il Living Theatre; iniziando la sua collaborazione con il settimanale L'Espresso[3]. Nel 1969 intraprese la traversata dell’America “coast to coast” realizzando servizi fotografici sulle comuni degli hippy e sul festival di Woodstock, vendendo le foto scattate sul palco al mensile tedesco Twen e a L’Espresso. Tramite la conoscenza del gallerista Leo Castelli conobbe e fotografò gli artisti Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Jasper Johns, Roy Lichtenstein, James Rosenquist, John Chamberlain, Joseph Beuys, Robert Smithson creando per L’Espresso reportage sull’arte pop americana[2]. Nel 1972 si dedicò a fotografare le opere di Land Art nel deserto statunitense pubblicando un libro di foto con cui la Castelli Gallery organizzò la sua prima mostra[4]. Iconiche sono le sue foto dell'opera Spiral Jetty dell'artista Robert Smithson[5]. Si recò in Cile durante la presidenza di Salvador Allende e fotografò gli avvenimenti che portarono alla caduta del suo governo, foto che vennero pubblicate dalla rivista Time.[1] Con altri fotografi, nel 1976 fondò l’Agenzia Contact. Visitò Cuba molte volte per realizzare servizi per riviste americane ed europee con cui pubblicò il libro “Cuba Mi Amor” con la prefazione di Gabriel García Márquez ed il testo di Fidel Castro[6] Nel 2000 ritornò a Bomba dove acquistò un vecchio casolare per crearvi la sede della sua Fondazione. Quindi continuò la sua attività di fotografo tra Bomba e New York[3]. Malato di cancro, morì a New York l’11 settembre 2019[7] e fu sepolto nella cappella di famiglia a Bomba[8]. Libri
Esposizioni[3]
Note
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