Giacinto Motta
Giacinto Motta (Mortara, 5 aprile 1870 – Orta San Giulio, 12 dicembre 1943) è stato un ingegnere, dirigente d'azienda e politico italiano. BiografiaLaureato in ingegneria nel 1894, fu docente di tecnologie elettriche al Regio Istituto Tecnico Superiore (in seguito Politecnico di Milano (1900-22). Il suo maggior campo di interesse furono gli impianti elettrici e di telecomunicazioni. Fu tra i pionieri in Italia nell'uso dei cavi telefonici sotterranei[1]. Nel 1904 compendiò le principali conoscenze tecniche in campo telefonico in un manuale edito da Hoepli, Il telefono, rimasto a lungo insuperato per precisione e sintesi[2]. Fu presidente della Fondazione politecnica italiana, presidente della società Edison, della Società Imprese Elettriche Liguri, della Società Elettrica Bresciana, della società Dinamo.[3] Fu eletto nella circoscrizione della Lombardia nella Lista Nazionale nelle elezioni del 1924. Nel 1929 e nel 1934 fu inserito tra i 400 deputati nominati dal Gran consiglio del fascismo; dal 1939 fece parte della Camera dei fasci e delle corporazioni. Nel marzo 1940, su domanda del cardinale di Milano Alfredo Ildefonso Schuster, in virtù soprattutto delle generose elargizioni effettuate negli anni Trenta a favore dell'Arcidiocesi milanese e dei tanti interventi caritatevoli a favore di istituzioni religiose e di cittadini indigenti, ottenne da papa Pio XII il titolo di conte, onorificenza convalidata dal Regno d'Italia[2]. Il 6 febbraio 1943 fu nominato senatore del Regno, ma la nomina non fu formalizzata. Morì a dicembre dello stesso anno. Onorificenze— 17 giugno 1937
— 14 gennaio 1937
— 3 novembre 1934
— 20 aprile 1934
— 21 marzo 1930
ArchivioL’Archivio fotografico Edison - riconosciuto dalla Soprintendenza archivistica per la Lombardia come bene di notevole interesse storico - comprende le raccolte fotografiche delle aziende che negli anni si sono fuse nell'unico gruppo oggi denominato Edison Spa. La parte più consistente è costituita dal fondo Montecatini, azienda chimica nata nel 1888 e fusasi con Edison nel 1966. Il fondo appartenente a Edison è invece in gran parte confluito nell'archivio della società Enel al momento della nazionalizzazione del settore energetico nel 1962. L’Archivio Edison si compone di positivi su carta e su pellicola alla gelatina ai sali d'argento e negativi su vetro e pellicola alla gelatina ai sali d'argento per un totale di circa 230.000 fototipi, di cui ad oggi ne sono stati catalogati e digitalizzati ca. 6.800 consultabili sul sito LBC Archivi. Lombardia Beni Culturali - Archivi. Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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