Georges Blind
Georges Blind (Belfort, 17 novembre 1904 – Blechhammer, dicembre 1944) è stato un partigiano francese, noto per essere stato identificato come il Le fusillé souriant. Nel 1984 la fotografia della finta esecuzione di un condannato a morte fu pubblicata a scopo identificativo. La posizione della fotografia venne inizialmente identificata come il quarto fossato della Cittadella militare di Belfort, e un cittadino della città lo identificò come suo padre, Georges Blind, morto durante la deportazione. Venne promosso postumo al grado di sergente dei pompieri, e fu decorato con la médaille militaire, con la croix de guerre 1939-1945, con la médaille de la Résistance e la medaglia d'argento con rosetta dei Sapeurs-pompiers. Biografia![]() Nacque a Belfort il 17 novembre 1904.[1] Dopo aver lavorato per la Société Alsacienne de Constructions Mécaniques come fabbro, il 10 gennaio 1929 entrò a far parte dei pompieri. Il 6 marzo 1932 fu nominato pompiere di prima classe, e nel 1938 fu promosso caporale.[1] Nel 1941 entrò a far parte della rete della resistenza francese in forza al "groupe Ferrand".[1] Al di fuori della sua professione, aiutava volontariamente il Secours Populaire nelle sue opere di beneficenza.[1] Possedendo un lasciapassare permanente e uno notturno (Nachtausweis), operava durante la notte nel territorio di Belfort e dell'Alsazia con un'autoambulanza dei pompieri.[1] A bordo trasportava membri della resistenza, persone ricercate, armi, informazioni e giornali clandestini.[1] Fu arrestato della Feldgendarmerie il 14 ottobre 1944 a Belfort presso il suo domicilio in rue de la Marseillaise.[1][2] Nel tentativo di farlo parlare fu sottoposto ad una finta esecuzione tramite fucilazione due volte il 15 e il 23 ottobre nel fossato della cittadella di Belfort, davanti a Fort Blanc, senza ottenere lo scopo prefissato, in quanto lui non tradì mai i suoi camerati.[1][2] Il 24 ottobre fu trasferito dalla caserma Friedrich di Belfort al campo di Schirmeck-La Broque, Alsazia, e due giorni dopo partì per Dachau, dove arrivò il 29 ottobre.[1][2] Il 24 novembre 1944, 1 014 deportati del campo di concentramento di Dachau furono selezionati per essere trasferiti presso il campo di concentramento di Auschwitz, dove 863 francesi, lui compreso, arrivarono il 26 novembre.[1] Questo convoglio fu conosciuto come “convoi des Vosgiens”.[1][2] Dopo la doccia e il tatuaggio del numero di serie sull'avambraccio sinistro, i deportati vennero rinchiusi nella baracche.[1] Nel pomeriggio successivo fu effettuata un'altra selezione da parte delle SS e lui e altri 79 "Vosgien" partirono i camion per il campo di concentramento di Blechammer ("Judenlager") dove giunsero nella notte dal 29 al 30 novembre.[1][2] Dopo una visita medica effettuata da un medico delle SS del campo di concentramento dieci prigionieri, tra cui lui, giudicati contagiosi, furono ricoverati in infermeria.[1] Nessuno di loro farà più ritorno.[1] Al suo rientro in Francia dalla deportazione, il signor André Hatier affermò che Georges Blind, che aveva conosciuto a Belfort, entrò immediatamente in infermeria e che fu l'unico a farlo quella notte.[N 1][1][2] Aggiunse di aver appreso della morte di Blind pochi giorni dopo.[1][2] Un soldato tedesco aveva depositato una pellicola fotografica che ritraeva anche la sua finta esecuzione presso un negozio di Belfort.[1] Il fotografo Aloyse Ball effettuò un stampa supplementare della foto della finta esecuzione che dopo la fine della guerra fu pubblicata dapprima sul La jeune Alsace nel maggio 1945 e poi su Le Figaro il 3 luglio dello stesso anno.[1][2] In essa si vede chiaramente Georges Blind ridere in faccia al plotone di esecuzione tedesco.[1][2] Promosso postumo al grado di sergente, fu decorato con la médaille militaire, con la croix de guerre 1939-1945, la médaille de la Résistance et la medaglia d'argento con rosetta dei Sapeurs-pompiers.[1][2] OnorificenzeNoteAnnotazioni
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