Figlio di Ferdinando e di Maria Raiola, esordì nel 1878 pubblicando caricature sul giornale satirico napoletano Bello Gasparre; nel 1881 si trasferì a Genova dove iniziò a collaborare al periodico L'Epoca; dal 1884 passò a collaborare con alcuni periodici torinesi, quali L'Illustrazione Italiana, Giornale per ridere, Mondo piccino e Giornale dei fanciulli; realizzò anche illustrazioni per una sessantina di libri di vari editori (Treves, Donath, Sonzogno, Aliprandi, Bemporad); illustrò opere di diversi autori e, soprattutto, quelle romanzesche di Emilio Salgari, del quale diverrà uno dei principali punti di riferimento iconografici insieme a Pipein Gamba e Alberto della Valle, al punto di venir considerato l'ideatore dell'immagine di Sandokan. Dal 1894 al 1901 si trasferì all'estero per collaborare con riviste di editori di Francia e Gran Bretagna: L'Illustration,The Illustrated London News e TheGraphic; dal 1901 rientrò, per vari anni, a Parigi dove si occupò delle illustrazioni delle opere di Michel Masson e A. Theuriet.[1]
Tornato in Italia, fece tappa, per alcuni anni, a Genova, dove iniziò a collaborare con riviste quali Musica e musicisti (1900), Il Secolo XX (1905-12), Ars et Labor, La Lettura e il Corriere dei piccoli (1909), sempre continuando la sua collaborazione con L'Illustrazione Italiana, Illustration e The Illustrated London News. Dal 1936 divenne accademico di merito dell'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova.[1]
Occultista, pubblicò, nel 1913, per l'editore Spiotti di Genova , AVM: principio fonndamentale originario delle arti umane; cultore erudito di studi atlantidei, nel 1930 uscì, per le edizioni Alpes, Il Processo all'Atlantide di Platone, opera in anni a noi più prossimi ristampata da Melita editore (La Spezia). Ritiratosi dall'attività di illustratore, visse, nei suoi ultimi decenni, a Pieve Ligure vicino a Genova, ove è scomparso nel 1947.