Gap (canzone)Un gab o gap è un tipo di componimento d'intonazione autoelogiativa della poesia occitana medievale (1100–1350), del tempo in cui i trovatori erano all'apice del successo. Viene spesso messa in rapporto alla tenzone e al partimen, due tipi di poesie in forma di dibattito. Talvolta il gab non viene considerato un genere separato, ma semplicemente una vanteria all'interno di un altro genere, di solito il sirventes.[1] La parola occitana gab (o gap) significa "vanto" e viene dal verbo gabar (aprire ampiamente la bocca, vale a dire sbadigliare).[2][1] La canzone è naturalmente competitiva e il vanto viene spesso presentato come una sfida, la quale può generare risposte poetiche. La vanteria, tuttavia, è fatta per puro divertimento, seguendo tipicamente una formula onde assicurare che sia ben accetta (diversamente da un vero vanto). Spesso è fortemente ironica e i vanti sono intesi specificamente a intrattenere il pubblico che li conosce bene. Il primo gab che si conosca è "Ben vuelh", composto da Guglielmo IX d'Aquitania (morto nel 1126).[3] Il sirventes, "De mots ricos no tem Peire Vidal", di Uc de Lescura, inizia con un gab dove viene declamata la superiorità del compositore rispetto a otto altri trovatori suoi contemporanei, tra cui l'uomo del titolo, Peire Vidal, egli stesso un famoso compositore di gabs. Una dei più noti gab inizia così: (OC)
«Drogoman senher, s'ieu agues bon destrier, (IT)
«Signor Lettor, s'avessi un buon destriero, Note
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