GagakuIl Gagaku (雅楽? letteralmente "musica/danza elegante") è il genere di musica/danza giapponese che veniva e viene tutt'oggi eseguita alla corte imperiale e presso alcuni importanti santuari shintō e templi buddhisti. Per indicare unicamente la danza di corte, si usa invece il termine bugaku. Il gagaku venne sistematizzato nell'VIII secolo, con la fondazione del Gagaku ryō (雅楽寮?), organismo preposto alla formazione dei musicisti/danzatori, alla trasmissione del repertorio e alla sua esecuzione. Con il termine gagaku si designano oggi diversi generi:
Il gagaku costituisce un patrimonio coreutico-musicale estremente antico. Questo genere rappresenta di fatto l'unica tipologia di musica "orchestrale" mai esistito in Giappone[2], nonché, probabilmente, il più antico esempio di repertorio orchestrale tuttora praticato, a livello mondiale [3]. Storia del gagakuLa più antica forma di musica classica in Giappone, il gagaku fu introdotto dalla Cina e dalla Corea attraverso il buddhismo. Nel 589, durante la Dinastia Sui, vennero inviate in Cina delegazioni diplomatiche per apprendere la cultura cinese, inclusa la musica cerimoniale, detta Yayue (雅樂T, 雅乐S, yǎyuèP). Nel VII secolo furono importati dalla Cina il koto (una cetra) e il biwa (un liuto a manico corto), usati con altri strumenti nelle orchestre del gagaku. Anche se i giapponesi usano lo stesso termine 雅楽? (yǎyuèP in cinese mandarino, ngáah-ngohk in cantonese), la forma di musica introdotta dalla Cina fu principalmente la musica dei banchetti, engaku (燕楽?), piuttosto che la musica cerimoniale dei riti confuciani yǎyuè[4]. L'importazione di brani raggiunse il suo apice durante la Dinastia Tang (618-907). Le composizioni di questo periodo sono chiamate tōgaku (musica Tang); quelle precedenti alla Dinastia Tang sono dette kogaku (古楽? , "musica antica"), e le successive shingaku (清楽? , "musica della Dinastia Qing"). La musica del regno coreano di Goguryeo, detta komagaku, si sviluppò in Giappone a partire dal V secolo. Komagaku e tōgaku iniziarono ad essere praticate nell'arcipelago durante il periodo Nara (710-794). La prima volta che il termine gagaku compare in documenti ufficiali giapponesi fu nel 701, quando venne istituito il già citato Gagaku ryō. Il termine fu però raramente utilizzato prima del XIX secolo per intendere un genere musicale; il vocabolo maggiormente usato nei testi antichi era semplicemente gaku (楽?), ossia "musica/danza"[5]. Nel 736 vennero poi adottate danze e musiche provenienti dall'India e dall'Indocina, denominate rispettivamente tenjikugaku (天竺楽?) e rin'yūgaku (林邑楽?)[6]. Durante il periodo Heian (794-1185), nella prima metà del IX secolo, il gagaku fu riorganizzato e diviso in due raggruppamenti, in funzione della sua provenienza o del suo stile: sagaku (左楽? , "musica di sinistra"), proveniente dalla Cina e dal Regno di Rin'yū, e ugaku (右楽? , "musica di destra"), di origine coreana e mancese.[7] Il gagaku raggiunse il suo apice nel periodo Heian, fra il IX e il XII secolo, quale parte imprescindibile delle cerimonie officiali ma anche come intrattenimento privato per la nobiltà. In quest'epoca, esso veniva eseguito sia dai membri stessi della corte che da musicisti professionisti, organizzati all'interno di famiglie [8]. Iniziò la sua decadenza durante il periodo Kamakura (1185-1333), quando il potere dell'aristocrazia di corte era ormai scemato, mentre cresceva quello della nuova classe militare dei samurai[9]. Nel periodo Kamakura il gagaku veniva eseguito principalmente nelle case degli aristocratici, raramente a corte. In questa epoca vi erano solo tre "scuole" di musicisti che la praticavano, con sede a Ōsaka, Nara e Kyōto. A causa della Guerra Ōnin, la guerra civile che si protrasse dal 1467 al 1477, nel periodo Muromachi, per circa cento anni il gagaku non venne più eseguito. Nel XVI secolo, durante il processo di riunificazione del Paese sotto il governo del samurai Hideyoshi, il gagaku riprese vitalità, e i musicisti/danzatori superstiti, ridotti a un decimo di quelli attivi nel periodo Heian, vennero riorganizzati in due gruppi, uno a Kyōto e l'altro a Edo.[9] Con la Restaurazione Meiji (1868), gli artisti furono convocati nella nuova capitale e i loro discendenti costituiscono la maggior parte dell'attuale Dipartimento di Musica del Palazzo Imperiale di Tōkyō. In quell'epoca si definì la composizione dell'orchestra mantenuta fino ad oggi. Essa consisteva di tre strumenti a fiato (hichiriki, ryūteki, e shō, un organo a bocca munito di canne di bambù, usato per fornire l'"armonia"), tre strumenti a percussione (kakko, un piccolo tamburo, shōko, un gong, e gakudaiko,tamburo", o dadaiko, grande tamburo), e due strumenti a corde: il liuto gakubiwa e la cetra gakusō. Nel 1955, il governo giapponese designò il gagaku importante Tesoro Nazionale. Oggi, come in passato, la musica gagaku viene eseguita in due modi:
Complessi gagaku contemporanei, come il Reigakusha (伶楽舎?), si esibiscono presentando moderne composizioni create per i loro strumenti. Questo filone di opere contemporanee, che ebbe inizio negli anni '60 del Novecento, viene chiamato reigaku (伶楽?). I compositori del XX secolo, come Tōru Takemitsu, hanno scritto opere sia per orchestra gagaku, sia per i suoi singoli strumenti. Oggi, l'orchestra ufficiale di gagaku si esibisce in alcune cerimonie ufficiali al Palazzo Imperiale, ricevimenti di Stato, anche all'aperto in primavera e autunno. In aggiunta, nel 1956, con lo scopo di promuovere la diffusione del gagaku verso una più ampia fascia di pubblico, fu istituita una esibizione semestrale che ancora oggi si svolge al Palazzo Imperiale.[10] Strumenti utilizzatiStrumenti a fiato, a corde e percussioni compongono l'orchestra. Il gruppo, formato classicamente da almeno 14 elementi, presenta aerofoni, cordofoni, idiofoni e membranofoni. La melodia principale è portata eterofonicamente dai flauti traversi (ryūteki o komabue, a seconda del repertorio) e dagli oboi (hichiriki); l'organo a bocca, shō, produce "grappoli" (cluster) di note. Il gakusō (koto del gagaku) e il biwa eseguono scarni stereotipi strutturali; i tamburi e il gong realizzano il ciclo ritmico. Il gagaku, come lo shōmyō, utilizza la scala yo-na nuki onkai (ヨナ抜き音階? lett. "scala senza le note yo e na"), una scala pentatonica con intervalli ascendenti di due, tre, due, due, e tre semitoni tra i cinque toni di scale.[11] Fiati
Corde
Percussioni
Strumenti obsoleti
Influenza sulla musica occidentaleAll'inizio del XX secolo, alcuni compositori colti occidentali hanno iniziato ad interessarsi al gagaku, e a comporre brani ad esso ispirate. Tra questi, si ricordano ad esempio Henry Cowell (Ongaku, 1957), La Monte Young (famoso per i suoi numerosi componimenti di drone music[12]), Alan Hovhaness, Olivier Messiaen (Sept haïkaï, 1962), Lou Harrison (Pacifika Rondo, 1963), Benjamin Britten (Curlew River, 1964), Bengt Hambraeus (Shogaku, da Tre Pezzi per Organo, 1967), Ákos Nagy (Veiled wince flute quartet, 2010), Jarosław Kapuściński, e Sarah Peebles. Uno dei più importanti esponenti della musica gagaku del XX secolo, Masatarō Tōgi (東儀和太郎?, Tōgi Masatarō), che lavorò per molti anni come direttore d'orchestra di corte, istruì molti compositori americani quali Alan Hovhaness e Richard Teitelbaum, insegnando loro ad utilizzare gli strumenti tipici del gagaku. Altre influenze culturaliIl poeta americano Steve Richmond sviluppò uno stile unico basato sui ritmi della musica gagaku, dopo averla ascoltata su alcuni dischi nel dipartimento di Etnomusicologia alla UCLA all'inizio degli anni '60. Nel 2009, in un'intervista con lo scrittore Ben Pleasants, affermò di avere composto circa 8,000-9,000 opere gagaku[13]. Note
Bibliografia
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Collegamenti esterni
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