Francisco Martínez de la Rosa
Francisco de Paula Martínez de la Rosa Berdejo Gómez y Arroyo (Granada, 10 marzo 1787 – Madrid, 7 febbraio 1862) è stato un poeta, drammaturgo e politico spagnolo. BiografiaFrancisco nasce a Granada nel 1787. Nel 1808, quando Napoleone invase la Spagna, fu inviato a Londra per sollecitare aiuti. Fu deputato liberale dal 1812 al 1814; a causa del suo liberalismo nel 1814 fu confinato a Gomera (isole Canarie) e vi rimase fino al 1820. Segretario di Stato nel 1822-23, durante il triennio liberale, non riuscì né a evitare la rivoluzione né il successivo intervento controrivoluzionario dei Francesi. Fu nuovamente in esilio durante il successivo decennio nefasto dal 1823 al 1831, soggiornando soprattutto a Parigi. Ritornato in Spagna nel 1831, e fu il Primo ministro, succedendo a Francisco Cea Bermúdez, dal 1834 al 1835. Fu ambasciatore a Parigi nel 1839-1840 e a Roma nel 1842-1843, aderì al partito conservatore, ricoprì numerosi incarichi importanti e fu presidente del congresso e direttore della Reale Accademia spagnola, dal 1844 al 1846 d poi nuovamente dal 1857 al 1858 fu ministro degli esteri. Come politico gli vengono riconosciute intelligenza e onestà, ma anche mancanza di energia. In seguito fu ambasciatore a Parigi e a Roma (1842) e infine presidente delle Cortes nel 1852. Come scrittore fu considerato, assieme a Espronceda, Bécquer e Rosalía de Castro, uno dei massimi esponenti del romanticismo spagnolo, ma ormai è caduto nell'oblio. I suoi versi sono giudicati eleganti ma privi di ispirazione profonda. Delle sue opere per il teatro si ricordano l'Edipo (1829) e La congiura di Venezia (1830)[1], un dramma ispirato a un episodio della storia di Venezia: la congiura di Bajamonte Tipolo[2]. OpereDrammi
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