Francesco Vaccaro (giurista)
Francesco Vaccaro (Cosenza, 18 marzo 1900 – Cosenza, 26 agosto 1977) è stato un giurista, avvocato e politico italiano. BiografiaNacque nel 1900 da Luigi, avvocato, e Giuseppina Mosciaro, di famiglia arbëreshe, ultimo di dodici figli, e dopo gli studi classici al liceo Bernardino Telesio di Cosenza, conseguì nel 1923 la laurea in giurisprudenza presso l'Università di Messina.[1] Esercitò subito l'avvocatura presso lo studio di Pietro Mancini e poi nei propri studi a Cosenza e a Soveria Mannelli, dove fu per molti anni impiegato nella pretura.[1] Militante nel Partito Socialista Italiano dal 1920, venne aggredito dagli squadristi nel 1924, mentre si apprestava a uscire dal tribunale in seguito alla condanna ottenuta nei confronti di alcuni fascisti.[1] Fu redattore responsabile del giornale «La Parola Socialista» e corrispondente dell'«Avanti!».[1] Controllato dalla polizia fascista come "sovversivo", venne arrestato per alcuni giorni nel 1926 insieme ad altri socialisti cosentini.[1] Nel 1943 partecipò insieme a Florindo De Luca alla fondazione del Comitato di liberazione nazionale di Cosenza.[1] Dopo l'occupazione della città da parte della truppe alleate il 20 novembre 1943, venne nominato commissario prefettizio del comune e poi sindaco dall'11 febbraio 1945.[1] Fu con Nicola Serra tra i promotori dei primi corsi universitari tenuti a Cosenza e nel 1947 contribuì alla fondazione del Circolo di cultura città di Cosenza.[1][2] Autore di vari saggi giuridici, dal 1944 al 1945 diresse il Bollettino della Società di Storia Patria per le Calabrie e nel 1947 fondò la rivista trimestrale Il Foro Cosentino, rimasta in attività fino al 1976.[1] Alle prime elezioni democratiche del 1946 venne eletto consigliere comunale e l'anno seguente aderì al Partito Socialista dei Lavoratori Italiani (Partito Socialista Democratico Italiano).[1] Sedette ininterrottamente nel consiglio comunale fino al 1961.[1] Fu sindaco e vicepresidente della Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania negli anni sessanta e membro dell'Accademia Cosentina.[1] Morì a Cosenza all'età di settantasette anni.[1] Opere (selezione)
NoteBibliografia
Collegamenti esterni
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