Francesco nacque da Pasquale, fattore dei Conti Silverj e da Lucia Staffolani, nella casa di proprietà del padre situata in Via San Nicola n. 24 a Tolentino[1]. La madre proveniva da una ricca famiglia di Pollenza. Nel seminario cittadino compì gli studi ginnasiali in quanto il padre aveva ipotizzato per lui la professione di prete o al più di fattore. Ma fu il Conte Aristide Gentiloni Silverj che accortosi delle capacità del ragazzo convinse il padre, suo fattore, ad avviarlo verso studi artistici e fu così che poté frequentare l'Accademia delle Belle Arti a Roma.
A Roma ebbe come compagni i Tolentinati: il chimico Luigi Francesconi, il futuro industriale Vincenzo Porcelli e lo storico Giovanni Bezzi.
Nel giugno del 1894 terminò il corso di studi presso l'Accademia e si iscrisse alla Scuola libera di nudo, diretta da Cesare Marani.
Al 1895 risalgono i suoi primi lavori a Tolentino.
Il 15 settembre 1897 si sposò con Benilde Beni e l'inverno successivo a Roma conobbe i pittori Cesare Maccari e Ludovico Seitz che lavorarono al rinnovo della decorazione del Santuario Mariano a Loreto. Il Seitz peraltro aveva legami di parentela con il tolentinate Ettore Croce. In tal modo stabilì i contatti che lo rapportarono al movimento pittorico che ebbe quale fulcro germinativo l'impresa del rinnovamento pittorico lauretano maturata negli anni posti a cavallo tra Ottocento e Novecento[2].
Da questo punto fino al 1935 innumerevoli furono i suoi lavori.
Nel 1900 riportò alla luce gli affreschi trecenteschi nascosti da intonaci nella Chiesa di San Francesco a Tolentino.
Nel 1903-1904 decorò il soffitto del Teatro Filippo Marchetti di Camerino rappresentando quattro scene del Ruy Blas e l'Apoteosi del musicista.
Nel 1935 lavorò nel Presbiterio del Santuario di San Nicola dipingendo i quattro Profeti e l'affresco della Visione del Purgatorio, ma anche restaurando gli affreschi della Visione di Ezechiele eseguita da Luigi Fontana.
Nel 1946 fu eletto presidente della ricostituita Accademia Filelfica di Tolentino e dal 1937 (anno della morte del Conte Aristide Gentiloni che prima di lui aveva rivestito la carica) e fino al 6 marzo 1950 fu Ispettore Onorario per le Antichità e i Monumenti per il comuni di Tolentino, Belforte del Chienti e Camporotondo sul Fiastrone.
Opere
Cappella di Nostra Signora, 1895, Assunta nel soffitto e sei medaglioni con i Santi alle pareti, Tolentino(MC), Chiesa dei Cappuccini.