Francesco CaramoraFrancesco Caramora (Pavia, 1787 – Valenza, 1827) è stato un orafo italiano che diede impulso iniziale alla fiorente tradizione artistica e artigianale di Valenza nel settore della gioielleria. BiografiaFrancesco Caramora nacque a Pavia nel 1787; nella vicina Voghera imparò i segreti dell’oreficeria ed entrò in società con uno zio in un negozio per il commercio in oggetti d’oro[1]. Nel 1817 sposò Giuseppa Tremolada e si trasferì a Valenza, allora tranquillo borgo agricolo, continuando in proprio la professione di maestro orefice. Nel 1825 depositò all’ufficio dei marchi di Alessandria il primo punzone[2] della storia dell’oreficeria valenzana, corrispondente alle sue iniziali inframmezzate dal disegno di una mezzaluna[3]. Nel 1826 acquistò una cascina circondata da terre, situata nelle immediate vicinanze di Valenza”: questa fu la sua abitazione e, sicuramente, una parte del suo laboratorio. L’edificio è senza dubbio la “Cascina dell’orefice” rilevata nelle carte geografiche napoleoniche del 1875[4]: a quel tempo Francesco Caramora era l’unico orefice del territorio, logico pensare che quella anonima cascina divenne per tutti la “casceina d’urei”. Sui resti dell'antica "Cascina dell'Orefice" è stata oggi edificata la fabbrica della manifattura Bulgari, che è la più grande del mondo, relativamente alla produzione di gioielli.[5] Aprendo bottega e trasmettendo il suo sapere a due apprendisti, Francesco Caramora diede inizio al processo che trasformò Valenza nella città dell’oro conosciuta in tutto il mondo. Francesco Caramora morì prematuramente nel 1827, e lasciò beni insufficienti a pagare i debiti contratti. Le sue proprietà vennero perciò messe all’asta e acquistate quasi tutte dal suo apprendista Piero Canti, che successe a Francesco Caramora anche in bottega e, proseguendo la costruzione dell’unicità valenzana nell’oreficeria, tramandò la sua arte ad altri lavoranti. Note
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