François de CurelFrançois de Curel (Metz, 10 giugno 1854 – Parigi, 26 aprile 1928) è stato un drammaturgo e scrittore francese. BiografiaDi origini nobili e campagnole, venne educato e formato culturalmente dai Gesuiti. Questi due elementi contribuirono a rendergli difficile l'inserimento nell'articolato mondo mondano letterario parigino.[1] Fu un appassionato dei classici e delle scienze; la sua carriera scolastica fu incentrata sulla frequentazione della École Centrale Paris nella facoltà di ingegneria e si concluse con la laurea, ma non potendo lavorare a Metz nell'industria metallurgica della sua famiglia, proseguì gli studî privati e si avvicinò alla scrittura.[2] Viene considerato il secondo maggiore rappresentante, dopo Ibsen, del cosiddetto "teatro delle idee", genere che l'autore ha alimentato tramite il suo rigoroso approfondimento delle tematiche sociali e ideali, e un'acutezza psicologica applicata a temi di materia morale.[1] Il suo esordio avvenne come romanziere e autore di novelle intitolate L'Ete des fruits secs (1885) e Le Sauvetage du grand duc (1889), ma seguendo il consiglio del recensore letterario Charles Maurras, François de Curel cercò di far conoscere le sue opere ai teatri parigini, e finalmente dopo un paio di anni, nel 1891, tre suoi drammi vennero accolte dal Théâtre Libre di Antoine.[2] I suoi primi drammi realizzati, L'Envers d'une sainte e L'Amour brode, subirono però continui rifacimenti a causa delle esigenze e della incontentabilità dell'autore.[1] L'autore andò contro corrente e in un'epoca dominata dal gusto naturalistico, che aveva per programma la riproduzione pessimistica della vita quotidiana, popolare e borghese, nei suoi particolari più amari, invece inscenò un'arte più idealistica, originale, talentuosa, non sempre compresa dal pubblico, basata su uno stile classico nella sua perentoria lucidità.[1] Se evidenti furono le influenze di Ibsen, le opere di Curel evidenziarono elementi comuni con Corneille, quali la lucidità e la nitidezza dei caratteri che egli descrisse acutamente, talvolta con una certa freddezza, nonché per la sua preferenza verso i personaggi femminili.[2] I drammi più significativi furono L'Envers d'une sainte (1892), riguardante una vocazione errata di una monaca, La Danse devant le miroir (1914), nel quale l'autore focalizza la sua attenzione sui sentimenti dell'amore, Terre inhumaine (1922), ossia un manifesto di condanna delle atrocità della guerra; La nuovelle idole (1916). Opere principali
Versioni cinematograficheAlcune delle opere di de Curel sono state adattate per lo schermo:
Note
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