Forti austriaci nel Polesine
La rete difensiva del Polesine nel periodo della dominazione austriaca era composta da 4 fortificazioni situate rispettivamente nelle località di Boara Polesine, Sarzano, Roverdicrè e Borsea.[1] Esse facevano parte di una struttura più ampia composta da lunette e cinta difensive che a loro volta rientravano in un più ampio piano difensivo per il Veneto. Ad oggi non vi restano più tracce visibili a causa della demolizione nel 1866 e della successiva costruzione di edifici. StoriaDopo la seconda guerra d'indipendenza, nel 1859, a seguito della cessione della Lombardia all'Italia, il Comando Supremo Imperiale Austriaco decise di costruire una rete di fortificazioni per la difesa del Veneto dal neo-nascente stato Italiano. A motivo di ciò tra il 1859 e il 1862 in Polesine vennero costruiti quattro forti nelle posizioni strategiche di Boara Polesine, Sarzano, Roverdicrè e Borsea assieme a 20 batterie dì artiglieria tra cui quattro “lunette”. Questi formavano un quadrilatero attorno alla città di Rovigo . Questa tipologia di strutture la si può ritrovare in altre città tra Lombardia e Veneto quali Legnago, Mantova, Verona e Peschiera. Nel pieno della terza guerra d'indipendenza nel 1866 le truppe presenti a Rovigo si spostarono verso Stanghella ed il 9 luglio dello stesso anno, le strutture difensive vennero fatte demolire alle ore 23:00 per ordine dell'impero Austro Ungarico. Vennero usate ingenti quantità di esplosivo e le testimonianze dell'epoca riportano che l'esplosione si sia udita fino alle città di Ferrara, Adria e Monselice. I fortiI quattro forti appartenevano alla categoria dei “Turmfort“ (letteralmente ”forte a torre”) in quanto presentavano una struttura piramidale a base circolare che si innalzava su tre piani. Ogni forte era circondato da un fossato che ne delimitava il perimetro. ArmamentiSecondo le memorie del tenente colonnello in comando Salis Soglio ogni forte era armato con 49 cannoni di ferro da 12 libbre a retrocarica, 24 cannoni di ferro per granata da 7 libbre, 4 pezzi d'artiglieria per razzi da 6 libbre per un totale di 77 pezzi d'artiglieria. I forti di Borsea e Roverdicrè erano inoltre equipaggiati con altri tre pezzi d'artiglieria per un totale di 80. A differenza di ciò che afferma Salis Soglio, Biscaccia afferma che il numero di cannoni era nettamente inferiore; infatti riporta un totale di soli 48 cannoni per forte. Impiego operativoI forti di Borsea, Roverdicrè e Sarzano, salvo che per il collaudo avvenuto il 1º luglio 1863, non vennero mai utilizzati in combattimenti. Il forte di Boara invece, venne utilizzato il 3 febbraio 1866 in una simulazione che risultò fallimentare a seguito di problemi strutturali che, a causa del terreno sabbioso e il peso eccessivo dei materiali impiegati, fecero sprofondare il forte. CostiPer la costruzione delle quattro fortificazione furono spesi:
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Bibliografia
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