Formula Fiat Abarth
Formula Fiat Abarth è un campionato monomarca per vetture a ruote scoperte, che si svolse in Italia nel corso degli anni ottanta. StoriaIl campionato fu pensato dalla CSAI in sostituzione della Formula Italia e come questa, fungendo da categoria propedeutica alla Formula 3, doveva essere particolarmente economica, le vetture non avevano alcun dispositivo che creasse l'effetto suolo, cosa che si stava imponendo in tutte le categorie superiori, ma neppure alcun'appendice alare, dovendosi i giovani piloti concentrare sull'acquisizione delle conoscenze basilari riguardanti le regolazioni meccaniche dell'assetto. Come per la Formula 3 era previsto un debimetro, realizzato tramite un condotto di aspirazione del motore di diametro ristretto per limitare la potenza del motore e favorirne l'affidabilità e la durata. La vettura (codice di progetto Abarth 033), progettata a partire dal settembre 1978 e costruita dal gennaio 1979[1], fu ufficialmente presentata all'autodromo di Monza il sabato precedente al Gran Premio d'Italia 1979 alla presenza di Jody Scheckter che in quel Gran Premio sarebbe diventato campione del mondo di Formula 1, la domenica mattina fu portata in pista dal collaudatore Giorgio Pianta[2]. Alla presentazione fu indicato il programma di produzione, che prevedeva la realizzazione di 150 vetture, di cui 50 entro il successivo mese di marzo, e il prezzo di vendita, vicino ai 10 milioni di lire[3]. Il campionato cominciò l'anno seguente e fu lanciato con grandi mezzi dalla FIAT, una monoposto fu regalata al settimanale Autosprint perché la assegnasse a un giovane pilota promettente[4]. La scelta cadde su Roberto Ravaglia che pur non vincendo il campionato ebbe poi un'eccezionale carriera nelle gare Turismo, vincendo diversi campionati tra cui il Campionato del mondo turismo. Nelle intenzioni degli organizzatori la serie sarebbe dovuta durare cinque anni, disputati sempre con lo stesso modello di vettura, invece proseguì per altri due anni per mancanza di una categoria sostitutiva. Il pensionamento avvenne con il varo della Formula Alfa Boxer. Il pilota, lanciato da questa serie, che ebbe maggior fortuna fu Alessandro Nannini, vincitore del secondo campionato della categoria, disputato nel 1981. Henry Morrogh ottenne dalla Fiat una FFA da mettere in palio con la sua scuola di pilotaggio tramite un concorso Nazionale che si svolse a Vallelunga e che vide la partecipazione di molti piloti tra i quali si ricordano : Alessandro Santin, Stefano Berra, Franco Frankie Mulas e Gigi Montini quest’ultimo risultò vincitore aggiudicandosi la vettura con telaio Nr. 21, dopo un serrato confronto con Santin, facendo il giro più veloce ed il minor tempo di percorrenza nei quattro giri percorsi alternandosi sulla pensionanda formula Italia. Caratteristiche tecnicheIl telaio era una monoscocca centrale in lamiera d'acciaio riempita di poliuretano, con due telaietti tubolari all'anteriore e al posteriore di facile sostituzione in caso di urti. Questa scelta di una scocca molto robusta, per non dover essere sostituita in caso di incidenti, dava una grande rigidità torsionale (sul passo era pari a 360 kgm per grado[3]), ma anche un peso piuttosto elevato. La carrozzeria era in poliestere autoestinguente.
Albo d'oroLa Formula FIAT Abarth ha avuto sette edizioni dal 1980 al 1986.
Note
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