Folclore in UmbriaUn aspetto fondamentale del senso di identità e di appartenenza che anima la cultura locale dell'Umbria è dato dalle manifestazioni dotate di un buon livello di spettacolarità, più o meno conosciute e importanti, ma comunque connotate da un preciso orientamento verso un passato tradizionale. Alcune di queste manifestazioni sono rievocazioni storiche e vogliono attrarre l'attenzione e la curiosità dei turisti, ma esibiscono anche forti elementi di coinvolgimento da parte dei ceti popolari. Altre, invece, sono vere e proprie manifestazioni folcloristiche che si tramandano da secoli, tanto che, una di esse, sicuramente la più importante, la Festa dei Ceri, va a costituire anche il simbolo della regione Umbria. Manifestazioni folcloristicheLe manifestazioni folcloristiche, a differenza delle rievocazioni storiche, sono eventi fortemente radicati nella cultura, usi e costumi di una popolazione. Si tratta di eventi spesso studiati da un punto di vista antropologico, poiché vanno a incorporare l'identità stessa di una popolazione. Festa dei Ceri - GubbioGubbio - 15 maggio. Ciò che distingue la festa è sicuramente lo spirito con cui gli eugubini affrontano l'evento. Infatti il destinatario principale della festa non è il turista, come nelle rievocazioni storiche, ma il popolo eugubino stesso che si rispecchia nelle tradizioni tramandate ininterrottamente, tra il 15 e 16 maggio di ogni anno, dal 1160. Visto ciò l'eugubino spesso prova un certo astio nei confronti dei soggetti estranei alla comunità eugubina che si intromettono impedendo la corretta perpetuazione della festa. È quindi sicuramente una delle più alte manifestazioni di folclore nel mondo, tanto che la festa è stata oggetto di studio di importanti antropologi sia Italiani che stranieri a fine '800 e durante tutto il XX secolo. La spettacolarità della manifestazione, una delle più caratteristiche d'Italia, e la sua carica mistica, infiammano da secoli l'animo degli Eugubini e delle migliaia di spettatori che tutti gli anni, provenienti da ogni parte del mondo, giungono a Gubbio per partecipare alla Festa. I monumentali Ceri, dal peso di circa 4 quintali ciascuno, sono tre macchine di legno sormontate dalle statue di Sant'Ubaldo, San Giorgio e Sant'Antonio. Con una spettacolare cerimonia i Ceri vengono "alzati" di fronte a migliaia di persone che affollano Piazza Grande. I ceraioli, con la loro particolare divisa, li portano a spalla fino alla vetta del monte Ingino, dove sorge la basilica del Santo patrono. Il percorso, per lo più in salita, li vede impegnati in una corsa sfrenata verso il traguardo. Al termine della corsa, partecipanti e pubblico si riversano nelle strade e nelle piazze della città, per l'occasione anche innumerevoli taverne rimangono aperte per tutta la notte. Nel 1973[1] i tre Ceri vennero scelti come stemma della Regione Umbria vista la loro importanza socio-culturale. Palio della Balestra - GubbioGubbio - ultima domenica di maggio. Così come la Festa dei Ceri anche il Palio della Balestra è una manifestazione unica nel suo genere, che a differenza delle numerose rievocazioni storiche sorte negli ultimi decenni attorno alla Balestra antica all'italiana, è invece una manifestazione storica che da quasi seicento anni viene tramandata ininterrottamente. La spettacolare competizione con l'antica balestra da postazione medioevale, si svolge nel pomeriggio dell'ultima domenica di maggio, in Piazza Grande. Il Palio della Balestra si svolge ininterrottamente da oltre cinque secoli, salvo minime interruzioni in occasioni di guerre e calamità naturali. Le prime notizie storiche del Palio risalgono infatti al 1461. La cronaca del Palio di quell'anno, a cui assiste anche la consorte di Federico da Montefeltro, annota la celebrazione del Palio nella città Gubbio. Da oltre 500 anni partecipano al Palio della Balestra, unico a poter fregiarsi di questa denominazione, perché storia ininterrotta e non recente rievocazione, la Società dei balestrieri eugubina e quella di Sansepolcro. Così come la Società biturgense la Società dei Balestrieri della Città di Gubbio è erede diretta delle antiche congreghe dei balistari, le compagnie di uomini in arme che difendevano le città nei frequenti conflitti medievali. Da quei tempi tumultuosi l'arte della balestra da banco è stata tramandata di generazione in generazione fino ai nostri giorni. Le conoscenze storiche e tecniche accumulate dai balestrieri eugubini rappresentano un patrimonio storico inestimabile. Nell'ultima domenica di Maggio, il Palio viene balestrato a Gubbio, in onore del Patrono Sant'Ubaldo. Al mattino l'araldo della Società, accompagnato da un corteo storico, legge il bando di sfida per le vie della città. Nel pomeriggio i cortei delle due città sorelle muovono verso la piazza pensile più grande d'Europa, dove, dopo la lettura dei bandi, la benedizione del Vescovo eugubino e il tradizionale scambio dei doni si procede al tiro dei capi banco, ossia i migliori tiratori per le due città della precedente edizione. Tutti gli altri balestrieri vengono poi estratti a sorte e chiamati al tiro in gruppi di tre per ogni città. Tutti i balestrieri tirano su un unico bersaglio chiamato tasso: un cono di legno che termina con un bersaglio piatto di circa quindici cm di diametro. Alla fine del tiro i maestri d'arme e i presidenti delle Società danno il via alle operazioni per stabilire il vincitore estraendo le frecce più esterne fino a quelle conficcate all'interno del pallino, il centro del bersaglio, dal diametro di circa 3 cm. Al vincitore del Palio, viene dunque consegnato il drappo dipinto da artisti italiani e internazionali, memoria degli antichi palii di panno, preziosi premi all'abilità degli antichi ballistari. Terminate le operazioni di premiazione il lungo corteo storico che conta, tra balestrieri musici e figuranti delle due città, oltre duecento cinquanta partecipanti in costume storico, si snoda per le vie del centro eugubino, in un'atmosfera di ineguagliabile bellezza e suggestione. Il Palio termina con la consueta cena tra le due società, in un clima di allegria e amicizia. CantamaggioIl Cantamaggio è una festa popolare che si svolge ogni anno nel periodo tra il 30 aprile e il 1º maggio in varie località umbre, specie nelle zone rurali, ma di cui vi è testimonianza soprattutto a Terni. Rievocazioni storiche medioevaliLa rievocazione storica è un'attività con cui si intende riproporre vicende o situazioni di epoche passate. Negli ultimi anni questo fenomeno è stato sempre più oggetto di attenzioni per il sempre maggior numero di persone che ne sono entrate a far parte. La rievocazione storica è stata spesso confusa con attività folkloristiche o feste paesane. Tuttavia, malgrado vi siano feste di tipo rievocativo o feste e sagre in cui avvengono spettacoli di rievocazione, lo scopo della rievocazione storica propriamente detta rimane differente. Essa infatti ha l'intento di valorizzare e riscoprire le tradizioni storico-culturali di un popolo, oltre a quello di puro intrattenimento. Giostra della QuintanaFoligno - Ormai distinta tra la "Sfida", prevista per il secondo sabato di giugno in notturna, e la "Rivincita" nella seconda domenica di settembre in diurna. Corsa all'AnelloNarni - Fine aprile, primi di maggio. CalendimaggioAssisi - Tre giorni a partire dal primo martedì di maggio. Corteo storico e Giostra del giglioMonteleone d'Orvieto - 16 di agosto. Rassegna Internazionale del FolkloreCastiglione del Lago - prima quindicina di agosto. Palio dei TerzieriCittà della Pieve - prima domenica dopo il 15 agosto. Palio delle BottiMarsciano - settimana di San Giovanni Battista, 24 giugno. Giochi de le PorteGualdo Tadino - ultimo fine settimana di settembre. Nei tre giorni del palio, la cittadina s'immerge interamente in un'atmosfera medievale, facendo rivivere l'antico palio di San Michele Arcangelo. Per l'occasione, le vie si tingono dei colori delle quattro porte: San Benedetto (torre gialla in campo blu) San Donato (torre gialla in campo bianco), San Facondino (torre gialla in campo verde) e San Martino (torre gialla in campo rosso), le quali si contendono il Palio ed il privilegio di bruciare l'effigie della Bastula, la "strega", antica nemica di Gualdo, a cui è stato attribuito il terribile incendio che distrusse la città. Il venerdì è la giornata inaugurale della manifestazione, sancita dalla lettura del proclama di apertura dei Giochi de le Porte e dedicata all'apertura delle quattro taverne medievali che rimarranno in funzione per tutta la durata del palio, con la spettacolare esibizione serale del gruppo sbandieratori e dei tamburini delle quattro porte. Il sabato si prosegue con le prove dei giocolieri e, alla sera, con il lancio della sfida tra le quattro Porte e un corteo storico raffigurante aspetti caratteristici della Gualdo dell'epoca, composto da 1200 figuranti in costume quattrocentesco. La domenica infine è il giorno della sfida e dei Giochi: le quattro porte si affrontano nelle gare di corsa con il somaro (il tipico animale utilizzato all'epoca per i lavori in montagna) con il carretto e a pelo, e nelle gare al bersaglio con frombolieri ed arcieri. Al termine delle gare il vincitore brucerà un fantoccio raffigurante la Bastola. Palio di San RufinoAssisi - ultimo fine settimana di agosto. Palio de San MicheleIl Palio de San Michele è una sfida tra i quattro rioni di Bastia Umbra, nata nel 1962, che consiste in tre prove: la Sfilata, i Giochi e la Lizza. Viene disputato ogni anno dal 20 al 28 settembre nella piazza storica della città, in onore del santo patrono San Michele Arcangelo. La sfilata consiste in una manifestazione teatrale scritta e diretta dai ragazzi dei rioni. all'interno di essa sono presenti sceneggiature fisse e mobile. Feste e celebrazioni religioseCelebrazioni in onore di santa RitaCascia - 21 e 22 maggio. Corpus DominiOrvieto - giugno, domenica successiva alla festa del Corpus Domini. Infiorata del Corpus DominiSpello - giugno, domenica successiva al Corpus Domini. Processione del Cristo mortoIn varie città umbre, tra cui Gubbio e Colfiorito, il venerdì santo si svolge la processione del cristo morto. Festa delle acquePiediluco (Terni) - ultima decade di giugno, prima decade di luglio. Festa della VenutaA Cascia, Monteleone di Spoleto, Scheggino, Rasiglia, Sigillo, con l'accensione di grandi falò, si celebra la Festa della Venuta, nella notte tra il nove e il dieci dicembre; la ricorrenza celebra l'arrivo in Italia della Santa casa di Loreto. Ad Assisi la festa è anticipata al giorno sette dicembre[2]. Note
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