Ferdinando BraccifortiFerdinando Bracciforti (Fermo, 15 novembre 1827 – Milano, 20 aprile 1907) è stato un linguista e patriota italiano. BiografiaNato nel 1827 a Fermo (città tornata nel 1814 sotto il dominio dello Stato Pontificio dopo il dissolversi del napoleonico Regno Italico) dal conte Vincenzo e da Giulia Cioccolanti,[1] fu allievo nel collegio di Parma dei chierici regolari di San Paolo (meglio conosciuti come barnabiti) e poi paggio nella corte di Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, duchessa di Parma.[1] Dopo aver partecipato nel 1848 alla prima guerra d'indipendenza come volontario, combattendo nelle battaglie di Pastrengo e di Novara,[1] si laureò in legge e studiò varie lingue, tra cui, particolarmente, l'inglese di cui fu insegnante per alcuni decenni in varie scuole milanesi.[1] Abbandonata la fede cattolica poco dopo il 1860,[1] aderì all'evangelicismo e poi alle dottrine dell'unitarianismo,[1] movimento religioso cristiano che, rifiutando il dogma della Trinità e la conseguente divinità di Cristo, affermava l'assoluta unicità di Dio. Bracciforti cercò di diffondere in Italia le tesi unitariane anche attraverso un periodico, Riforma del secolo XIX, pubblicato a Milano dal 1869 al 1872.[1] Collaborarono al periodico diversi patrioti del Risorgimento italiano tra i quali Garibaldi, Saffi, triumviro della Repubblica Romana, Mamiani, ministro e senatore del Regno d'Italia e altri.[1] Il suo impegno portò alla creazione, nel capoluogo lombardo, della prima comunità unitariana d'Italia.[1] Morì a Milano, a settantanove anni, nel 1907. Opere
NoteBibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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