Il fercolo è una portantina che viene utilizzata per portare in processionesimulacri di santi. Prende il nome dal termine latinofercŭlum, che identificava un analogo strumento utilizzato nell'antichità per trasportare le immagini degli dei o le spoglie dei nemici vinti.[1]
In generale, un fercolo è una portantina che può assumere diverse forme, ma certamente la più diffusa è a baldacchino. In Sicilia, ispirandosi al modello più antico di Catania, tende ad assumere l'aspetto di un tempietto costituito da una alta base poggiata su assi o fissata a corde mediante anelli atti al trasporto, colonnine (in numero di quattro o sei) e una copertura che può essere piatta o a cupoletta. In generale lo stile usato è il corinzio.
La vara invece è solitamente una imponente impalcatura per il trasporto di più simulacri.
Etimologia
Il termine si fa derivare dal latino fero cultum, ossia portare per il culto e si può trovare italianizzato in fercolo o nella sua forma arcaica di ferculo.
Storia
Sin dai più antichi rituali che prevedessero la processione di un simulacro è stata necessaria la presenza di una portantina.
Nella Grecia antica esisteva l'usanza di portare in processione immagini di dei, come ad esempio durante i Misteri eleusini durante cui appare la presenza di un carro destinato al trasporto di un simulacro di Proserpina, il quale veniva estratto da una grotta e segnava l'inizio delle stagioni delle messi per tutto il mondo greco. Il filosofolatinoApuleio nelle sue Metamorfosi narra che a Corinto, nel II secolo a.C., una statua di Iside veniva portata in processione per la città, su un carro, seguita dal popolo festante. Nel mondo egizio in realtà l'uso di simulacri condotti da fercoli è testimoniato già nell'Antico Regno. Per esempio, in occasione dei Misteri di Osiride veniva usata la barca sacraneshmet per condurre in una processione lungo il Nilo il simulacro del dio.
Anche nel caso della Festa di Sant'Agata a Catania, si hanno notizie che l'immagine della santa, fin dal 1376, veniva portata in processione su di un carro la cui forma veniva cambiata ogni cinque anni, tradizione che in realtà potrebbe risalire agli anni immediatamente successivi al 1126, anno in cui avvenne la prima processione delle spoglie della santa, appena riportate da Costantinopoli, processione che durò dal castello di Aci a Ognina e poi da Ognina alla Cattedrale.
Ma è sicuramente durante l'epoca barocca, che nascono veri e propri gioielli d'arte, atti al trasporto delle immagini dei santi durante le processioni. Sul modello del fercolo di Sant'Agata a Catania, realizzato a partire dal 1514 dall'argentiereVincenzo Archifel e completato da Paolo Aversa, in quasi tutte le città della diocesi nascono elaborate macchine barocche in argento o legno, per il trasporto dei simulacri dei santi, dalla struttura a tempietto da quattro o sei colonne.
Per muovere un fercolo, in generale, si usa la forza umana, coordinata in modo che non vi siano incidenti. Figura molto importante legata al fercolo è, in Sicilia, il capo vara o mastru di vara, il quale, posizionato sul fercolo, ha il compito di dare indicazioni in merito alle manovre da effettuare durante il percorso processionale e di coordinare le fermate e le partenze.
Per quanto riguarda il meccanismo di movimento, il fercolo può essere: