I Fenaroli Avogadro sono un ramo nobiliare bresciano della Famiglia Fenaroli.
Origini della famiglia Fenaroli
Già noti dal XIII secolo i Fenaroli sono antichissimi nobili rurali originari di Tavernola Bergamasca, ascritti al patriziato originario bresciano col privilegio di sedere nel Consiglio della città. Derivano il loro nome dalla fornitura di fieno agli eserciti. Capostipite della famiglia fu Villelmo Fenaroli di Tavernole.[1]
Il ramo Fenaroli Avogadro nasce nel 1747 dal matrimonio del conte Bartolomeo Fenaroli di Passirano e la contessa Paola Avogadro, unica figlia ed erede del conte Girolamo Avogadro e della contessa Clara Melzi. I figli aggiungeranno il cognome Avogadro al loro.[2]
Dal matrimonio erediteranno anche il feudo Avogadro di Lumezzane, che verrà abolito successivamente nell'800 con l'invasione francese.[3][4] Dalla seconda metà dell'Ottocento sono proprietari di una delle più ricche gallerie di quadri che Brescia abbia conosciuto.
Personalità illustri
Giacomo Fenaroli (XIV secolo) "il Console", militò con Azzone Visconti che lo gratificò nel 1347 della cittadinanza di Milano
Federico Fenaroli (XV secolo), capitano dei Visconti
Tonino Fenaroli (XV secolo), figlio di Federico e capostipite del ramo di Modena della famiglia
Viviano Giovanni, viveva nel 1420, condottiero dei Visconti
Carlo Celso Fenaroli (XVII secolo), al servizio della Serenissima, fu governatore di Candia[5]
Bartolomeo Fenaroli (XVII secolo), sposò Paola Avogadro, unica figlia ed erede del conte Girolamo, che aumentò il patrimonio di casa Feneroli, con la villa di Rezzato ed il feudo di Cacciabella nell'Asolano; i figli aggiunsero al loro cognome quello degli Avogadro
Figlio di Bartolomeo (1796-1869), Girolamo (1827-1880) fu senatore dell'Italia liberale e colonnello della Guardia nazionale di Brescia (1862-1864). Girolamo dalla sua relazione con Teodolinda Franchi ebbe un figlio naturale, riconosciuto e legittimato, Alfredo (1863-1893).
In seguito sposò Paola Armani (vedova Lagorio) da cui ebbe un altro figlio, Guglielmo, morto all'età di nove anni. Gerolamo pur avendo ereditato nel 1870 un vastissimo patrimonio riuscì nel giro di pochi anni, con la sua pessima amministrazione, a eroderla, portando gli eredi nel 1882 a mettere all'asta le collezioni d'arte del palazzo di via Marsala e delle ville di campagna.
Il figlio di Gerolamo, Alfredo, sposò la contessa Lucrezia Faglia, nobile Clarense molto legata alla città di Rudiano, da cui ebbe Guido (1890-1966), da cui continua la discendenza. La nobiltà a Guido venne riconosciuta da Vittorio Emanuele III di Savoia con R.D. 28 apr. 1910 e RR.LL.PP.9 ag. 1910.[7]
Dopo la morte di Alfredo, la contessa Faglia, sposerà in seconde nozze il conte Lodovico Mazzotti.[8]
Albero genealogico
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Villelmo fl. 1047
Pietro fl. 1048
...
Villelmo fl. 1128
Sigismondo 1170
Gerolamo fl. 1200
Giacomo 1211
Giovanni
Riccardo
Viviano
Lanfranco
Bartolomeo
Giacomo fl. 1333
...
famiglia Consoli
Fedreghino fl. 1385
Giovanni
Federico
Comenzolo 1384
Tonino fl. 1420-1454
Antonio o Tonino
Pietro
Bartolomeo il Minimo
...
Fedrighino
Giacomo
Urbano
Mariano
Giuseppe fl. 1800 ministro e maggiordomo degli Este
Nel Comune di Lumezzane, feudo della famiglia Avogadro è ancora presente la Torre Avogadro al cui fianco era stato costruito un edificio chiamato "Fenaroli" in onore al matrimonio che aveva portato il feudo ai Fenaroli Avogadro.[9] A Tavernola Bergamasca, antico feudo dei Fenaroli, è invece presente la Torre Fenaroli, conosciuta anche come torre dell'orologio, del XIV secolo e un tempo parte della fortificazione che proteggeva il nucleo della città.[10]
Galleria d'immagini
Stemma Fenaroli dal Wappenbuch des österreichischen Monarchie, 1831–1868.
"Le feste di Brescia alle loro Maestà Umberto I a Margherita. I sovrani che escono dal palazzo Fenaroli durante l'illuminazione". Incisione tratta dalla copertina de L'illustrazione italiana del 22 settembre 1878.
Giovan Battista di Crollalanza, Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili o notabili italiane estinte e fiorenti, Bologna, 1886, Vol.1, ISBN non esistente.