l'Europa nel 451, alla morte di Teodorico I. In marrone il regno di Tolosa dei Visigoti.
Biografia
Mentre suo fratello, Torismondo, nel 453, stava tentando, senza riuscirci, di assoggettare Arles[4] dovette rientrare nel proprio paese perché i fratelli Teodorico e Federico, sembra spinti dal generale Romano Ezio, avevano dato il via ad una rivolta e dopo alcuni scontri, nel 453, Torismondo venne assassinato[4] da Teodorico[5], che gli succedette.
Il Herimanni Augiensis Chronicon riporta che Torismondo fu ucciso nel 452 e gli succedette il fratello Teodorico[6].
Il Chronica Regum Visigotthorum riporta che regnò 3 anni (Thurismodus regnavit annos III)[7].
Sia il Chronicon Albeldense che il De origine Gothorum di Isidoro di Siviglia riportano che Torismondo fu ucciso dai fratelli Teodorico e Federico (a Theuderico et Frigdarico est fratribus interfectus)[8][9], mentre il vescovo Idazio riporta che fu trucidato dai due fratelli e Teodorico gli succedette (Thorismo Rex Gothorum, spirans hostilia, Theuderico et Frederico fratribus jugulatur, cui Theudericus succedit in regno)[10], ed infine Giordane riporta che Torismondo, nel suo terzo anno di regno si ammalò, e, mentre lo stavano curando, un certo Ascalc lo uccise, facendolo morire dissanguato[11] e dopo la sua morte il fratello Teodorico gli succedette (Theoderidus germanus eius Vesaegotharum in regno succedens)[12].
Nel 455, Federico ebbe l'incarico di eliminare i gruppi di Bagaudi dalla provincia romana Tarraconense, dove riuscì a pacificare tutta la valle dell'Ebro[13] e portando il Tarragonese sotto il controllo visigoto, per conto di Roma.
Libio Severo, imperatore dal 461, non era stato riconosciuto dal generale romano Egidio, e il Magister militumRicimero aveva inviato col grado di magister militum per Gallias il generale Agrippino in Gallia a opporglisi. Allo scopo di ottenere il sostegno dei Visigoti contro Egidio, Agrippino accettò di consegnare loro Narbona, e, nel 462, Federico si accampò nei pressi della città[13].
Allora Egidio si diresse verso il nord della Gallia, tallonato da Federico[14].