Ex nihilo nihil fitEx nihilo nihil fit o De nilo nil è una locuzione latina che letteralmente significa «nulla viene dal nulla». Il poeta e filosofo latino Lucrezio espresse questo principio nel primo libro del De rerum natura: (LA)
«Principium cuius hinc nobis exordia sumet, (IT)
«Il suo fondamento prenderà per noi l'inizio da questo: Il principio enunciato da Lucrezio in versi proveniva dai fisici pluralisti greci (οὐδέν ἐξ οὐδενός), ma è implicito in tutta la filosofia greca antica. Alcuni studiosi suppongono che fu Parmenide il primo ad enunciarlo,[2] mentre altri indicano Melisso di Samo, sviluppando le tesi di Parmenide.[3] Interpretazioni filosofiche e teologicheLucrezio era un seguace della filosofia atomistica di Democrito, sostenitore dell'eternità della materia. In questa accezione il detto di Lucrezio è affine a quello di Lavoisier: «Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma», con cui lo scienziato cercò di trasformare il principio in una legge naturale, la legge di conservazione della massa.[4] Sul piano teologico il principio è stato utilizzato dai filosofi scolastici per sostenere la necessità di un Dio creatore,[4] e in seguito da quelli positivisti per postulare l'impossibilità di un tale intervento. Nella cosmologia contemporaneaAd oggi questa idea è associata alle leggi fisiche di conservazione della massa e dell'energia.[4] Con la scoperta da parte di Albert Einstein che la massa si può trasformare in energia e viceversa, sembrò che il principio restasse valido in una forma più generale, come "legge di conservazione dell'energia totale" (la somma di energia e massa è costante). La teorizzazione, poi, del Big Bang creò nuove difficoltà sia perché l'universo sembrò aver avuto un inizio, sia perché è difficile immaginare che all'origine dell'universo tutta la massa e l'energia fossero concentrate in una regione infinitesima. La cosmologia quantistica ha elaborato proposte per ovviare a queste difficoltà. Un'ulteriore difficoltà nasce dalla scoperta delle fluttuazioni del vuoto, che portano alla simultanea comparsa di coppie di particelle di materia e di antimateria. Note
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