Eustorgio II
Eustorgio II (... – Milano, 518) è stato arcivescovo di Milano dal 512 circa fino alla sua morte. È venerato come santo della Chiesa cattolica che lo ricorda il 6 giugno nel martirologio romano con queste parole: «A Milano, sant'Eustorgio II, vescovo, che, insigne per pietà, giustizia e virtù di pastore, costruì un celebre battistero».[1] BiografiaEustorgio è storicamente documentato dalle fonti coeve in diverse occasioni agli inizi del VI secolo. Tra gli scritti di Cassiodoro si conservano due lettere di Teodorico.[2] In una di queste, datata tra il 510 e il 511[3], il re chiede al vescovo milanese di occuparsi del vescovo aostano suo suffraganeo, di cui non è fatto il nome, accusato ingiustamente, per reintegrarlo sulla sua sede e punire i delatori. Sempre nei primi anni del suo episcopato, Eustorgio scrisse a Teodorico perché intervenisse a protezione dei beni che la Chiesa di Milano aveva in Sicilia; nella sua risposta il re rassicurò Eustorgio di aver inviato nell'isola il comes Adila incaricato di vigilare sulla sicurezza delle persone e dei beni milanesi. In due occasioni Eustorgio scrisse al vescovo Avito di Vienne inviandogli del denaro per soccorrere e riscattare prigionieri italiani catturati da Gundobado, re dei Burgundi. Eustorgio ricevette da Avito una lettera nella quale il vescovo milanese è lodato per la sua carità ed equiparato ai santi vescovi suoi predecessori.[4] Magno Felice Ennodio, vescovo di Pavia deceduto nel 521, ricorda di Eustorgio alcuni lavori da lui compiuti nel battistero della chiesa di Santo Stefano a Milano, con un sistema di canalizzazione che permetteva all'acqua di zampillare.[5] Secondo un antico Catalogus archiepiscoporum Mediolanensium[6], Eustorgio II governò la Chiesa di Milano per 7 anni dopo Lorenzo I e prima di Magno, e fu sepolto il 6 giugno[7] nella cappella di san Sisto della basilica di san Lorenzo. Tradizionalmente, il suo episcopato è assegnato agli anni 512-518.[8] Successive tradizioni, non confermate storicamente, fanno di Eustorgio un sacerdote greco che viveva a Roma, prima della sua ordinazione a vescovo di Milano; le medesime tradizioni attribuiscono a Eustorgio la conversione di uno sconosciuto san Floriano, originario della Pannonia, che in seguito sarebbe diventato diacono della Chiesa milanese e successivamente vescovo di Siviglia.[9] Note
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