Ettore FregosoEttore Fregoso (Verona, ... – Agen, 10 febbraio 1552) è stato un religioso e letterato italiano, appartenuto al ramo veneto della famiglia Fregoso. BiografiaEra figlio minore di Cesare Fregoso e di Costanza Rangoni.[1] Dopo l'assassinio del padre nel 1541 per ordine di Carlo V, la madre Costanza si rifugiò, insieme ai figli e a Matteo Bandello, prima a Venezia e poi in Francia a Bazens, ospiti del re Francesco I[2]. Ad Agen, Ettore ricevette una accurata educazione umanistica da parte del Bandello e di Giulio Cesare Scaligero. La famiglia sfruttò i legami con il re di Francia Enrico II, per ottenere per il Bandello, nel 1550, la carica di vescovo di Agen, riservando però la metà delle rendite a Ettore, al tempo fanciullo e promesso vescovo.[3] Ettore morì nel 1552 e Bandello rassegnò le dimissioni da vescovo nel 1555.[4] La successione nel vescovato toccò al fratello di Ettore, Giano, eletto vescovo di Agen il 23 gennaio.[5] Ascendenza
Omaggi poetici e letterariIl poeta Matteo Bandello ha dedicato a Ettore Fregoso la Novella XLIX della Seconda parte (1554).[6] Gilles Corrozet, poeta francese, ha dedicato a Ettore La grammaire Italienne, 1549.[7][1] Note
Bibliografia
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