Ettore BoffanoEttore Boffano (Genova, 8 luglio 1954) è un giornalista italiano, è stato vicedirettore e condirettore de Il Fatto Quotidiano. BiografiaDopo aver collaborato alla Gazzetta d'Alba e alla La Voce del Popolo di Torino, entra alla Gazzetta del Popolo dove viene assunto nel 1982.[1] Nel 1984, dopo la chiusura del giornale, diviene corrispondente da Torino del Corriere della sera. Dal 1984 al 1986 ha lavorato all'agenzia di stampa Agi, e poi, dal 1986 al 1988, a Stampa Sera.[1] Come cronista di giudiziaria, ha seguito le indagini sullo Scandalo dei Petroli, i processi alle Brigate Rosse e a Prima Linea e la causa per l'eredità di Gianni Agnelli. Nel 1989 è stato assunto a La Repubblica, lavorando sotto la guida di Salvatore Tropea nell'edizione torinese del quotidiano. A la Repubblica divenne caporedattore delle edizioni locali di Torino, Bari e Genova e infine, dal 2010, caporedattore centrale de Il Venerdì. Nel 2006 ha curato il progetto del quotidiano free press del Gruppo Editoriale L'Espresso.[2] Nel 2013 è nominato direttore dell'agenzia di stampa LaPresse di Marco Durante.[3] Nel 2014 la lascia per diventare caporedattore centrale de Il Fatto Quotidiano,[4] di cui è stato vicedirettore da gennaio 2015 a luglio 2018, coordinando anche il numero del lunedì del quotidiano. Da settembre 2019 è tornato a Il Fatto Quotidiano come condirettore di Marco Travaglio e lo è rimasto sino al 31 maggio 2020, curando il restyling grafico e dei contenuti del giornale. Nell'agosto del 2000, per La Repubblica, ha realizzato la prima intervista "a sua insaputa" a un presidente del Consiglio italiano, inviando all'indirizzo personale di posta elettronica di Giuliano Amato e-mail provenienti da account diversi e attribuite a semplici cittadini, ponendo quesiti, dialogando con il premier e sollecitando le sue riflessioni su politica, cultura e religione; al termine, le risposte del presidente del Consiglio sono state organizzate in una vera e propria intervista poi pubblicata, con l'autorizzazione di Amato, sul quotidiano diretto da Ezio Mauro, il 14 agosto 2000. È stato segretario del Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti del Piemonte e segretario dell'Associazione Stampa Subalpina, il sindacato unitario dei giornalisti piemontesi.[senza fonte] Opere
Note
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