Essiccatoio per foraggioL'essiccatoio per foraggio è una costruzione realizzata in legno strutturale o in pietre e legno, utilizzata per asciugare con rapidità il foraggio appena tagliato tenendolo protetto dall'ambiente umido circostante. DislocazioneGli essiccatoi per foraggio si possono trovare nella parte meridionale dell'Austria, dove assumono il nome di "harpfe", "köse" o "hilge" e nella regione nord orientale dell'Italia (in provincia di Bolzano, dove sono chiamati "harpfe", nel tarvisiano, nell'ampezzano, dove assumono il nome di "arfa" e nelle Valli del Natisone, dove sono chiamati "ostruka", "kazuc" o "kozolec").[1] La maggior parte delle costruzioni sono però ubicate sul territorio della Slovenia, dove fanno parte integrante del panorama agreste ed assumono notevole importanza nell'ambito della cultura rurale locale. Non sono presenti solo nell'estrema parte orientale della repubblica e sul litorale carsico, dove le raffiche di bora rendono problematica la stabilità della struttura, A seconda della forma che presentano, vengono ivi chiamati "kozolec", "kazuc" o "toplar"[2]. Alcune tracce sono state rinvenute anche in Svizzera, dove sono denominati "histen".[3] EvoluzioneLo scopo dell'essiccatoio è quello di ottenere una sollecita asciugatura delle erbe e di altri prodotti agricoli quali cereali, agli, cipolle, in zone prevalentemente montane e molto piovose. La struttura deve quindi provvedere a riparare il materiale da seccare tenendolo sollevato dal terreno umido e proteggendolo dalle precipitazioni meteoriche. Nelle realizzazioni più avanzate, l'essiccatoio assume anche la funzione secondaria di deposito e custodia delle attrezzature agricole. OrigineLa forma iniziale dell'essiccatoio consisteva in un semplice tronco infisso saldamente nel terreno, sui cui rami veniva stesa ad asciugare l'erba. Successivamente si è provveduto ad utilizzare un palo sul quale venivano fissati, nei fori realizzati a diversi livelli ed opportunamente sfalsati, dei pioli in legno che sostenevano il foraggio appena tagliato. Con il tempo, la realizzazione diventava sempre più complessa ed efficiente prevedendo l'impiego di rastrelliere, tettucci e l'utilizzo anche di materiali diversi dal legno. ArfaL'arfa è una costruzione che si può ammirare in provincia di Bolzano (in special modo nei pressi di Sesto e nella val Pusteria - qui chiamata Harpfe)[4], sui monti dell'ampezzano e nei prati di Tarvisio, nelle prossimità dei campi utilizzati per la produzione dei foraggi. KozolecNell'area etnica slovena le strutture si sono ulteriormente evolute con la realizzazione di fabbricati complessi e notevolmente ampi chiamati kozolec. In Slovenia queste costruzioni sono realizzate totalmente in legno e sono artisticamente rifinite, tanto da essere considerate dei veri monumenti nazionali. Prospettive futureLa mancata utilizzazione delle arfe e dei kozolci, a causa dell'abbandono della campagna da parte delle nuove generazioni dei residenti, sta determinando un sempre più visibile deterioramento delle strutture e, se non si interverrà con sollecite opere di restauro, queste caratteristiche costruzioni potrebbero presto sparire dal panorama rurale. In provincia di Bolzano, con la fondazione Stiftung Harpfe, è nata nel 2010 un'iniziativa culturale che tende a valorizzare il patrimonio culturale delle Harpfen locali, anche attraverso la pubblicazione della rivista omonima.[7] Note
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