En sång för Martin
En sång för Martin è un film del 2001 diretto da Bille August. Il soggetto è basato sul romanzo autobiografico del 1994 Boken om E della scrittrice svedese Ulla Isaksson. Il film affronta il tema della malattia di Alzheimer e delle sue conseguenze sul rapporto tra due persone mature, interpretate dall'attore svedese Sven Wollter e da Viveka Seldahl, sua moglie nella vita reale e deceduta poco dopo che il film venne completato. TramaIl compositore svedese Martin Fischer conosce la prima violinista Barbara durante le prove di un concerto. Sebbene entrambi siano sposati, i due cominciano a frequentarsi e si innamorano. Dopo aver divorziato dai rispettivi coniugi, Martin e Barbara si sposano ma al rientro dal viaggio di nozze in Marocco, Martin comincia ad accusare frequenti amnesie e gli viene diagnosticato la malattia di Alzheimer. Quando le sue condizioni iniziano a peggiorare Barbara si prende cura di lui ma l'amore tra i due viene messo a dura prova. Colonna sonoraLa colonna sonora composta da Stefan Nilsson è stata pubblicata nel 2001 dalla Virgin Records.[1] Tracce
DistribuzioneDopo l'anteprima del 29 gennaio 2001 al Festival internazionale del cinema di Göteborg, il film è stato distribuito nelle sale svedesi a partire dal 16 marzo e in quelle danesi dalla settimana successiva.[2] Tra il 2001 e il 2003 è stato proiettato in altri festival cinematografici:
Date di uscita
AccoglienzaIncassiIl film ha incassato 387.466 dollari in Danimarca e 27.983 dollari negli Stati Uniti.[3] CriticaIl sito Metacritic assegna al film un punteggio di 72 su 100 basato su 15 recensioni, mentre il sito Rotten Tomatoes riporta l'85% di recensioni professionali con un giudizio positivo, con un voto medio di 7,3 su 10.[4][5] Desson Thomson del Washington Post ha scritto che Bille August «ha diretto questa storia fino alla sua commovente conclusione fermamente senza sentimentalismo»,[4] mentre sulla rivista Variety il critico Gunnar Rehlin ha definito il film «una "composizione da camera" su due persone che si incontrano tardi nella vita, e di un amore che non è quello che dura per sempre», giudicandolo il miglior lavoro di August degli ultimi anni, «destinato ad un pubblico maturo in cerca di intrattenimento intelligente e stimolante».[6] Sulla stessa linea Michael Dequina del sito Film Threat, secondo il quale «August crea così saldamente i personaggi di Martin e Barbara e il loro rapporto, che quando la malattia fa il suo ingresso il film non diventa improvvisamente incentrato su di essa, l'obiettivo continua chiaramente ad essere il suo effetto sulle persone».[4] Critiche meno positive sono state espresse da Ted Shen del Chicago Reader («solo la regia sicura di August e le eccellenti interpretazioni tengono il film sopra il livello da tv movie tipo "La malattia della settimana"»),[4] e da Owen Gleiberman che su Entertainment Weekly scrive che il film «a causa della sua sincerità, diventa clinico e ripetitivo, anche se la sua visione spietata della fragilità dell'identità può far venire i brividi».[4] Stephen Holden sul New York Times ha sottolineato che il film ha una serie di "vuoti evidenti": «Lo sconvolgimento causato da Martin e Barbara nelle rispettive famiglie è appena accennato... Il signor Wollter e la signora Seldhal offrono prove notevoli e convincenti, ma non raggiungono i più profondi recessi dei personaggi per portare alla luce la tremante essenza della passione, del dolore e della paura».[7] Riconoscimenti
Note
Collegamenti esterni
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